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Marco Confortola: ora è il tempo del silenzio e del rispetto

Daniele e Marco a Finale for Nepal nel 2017

Chiede silenzio Marco Confortola. L’alpinista valtellinese che abbiamo cercato di raggiungere anche noi, ma che fin da subito ci ha ribadito di non aver nulla da dichiarare se non che quel che già detto a Dario Ricci di Radio24, amicizia che ha in comune con Daniele Nardi. “Non mi sembra corretto in questo momento rilasciare interviste” ci confida. “Per rispetto di una mamma, di un papà, di un figlio” è meglio tacere che pontificare dall’alto spiega. “Sarebbe opportuno un po’ di silenzio” ribadisce. “Rispetto per la compagna di Tom, per la moglie e il figlio di Daniele”. Questo quello che ci racconta l’alpinista himalayano al telefono. Confortola, classe 1971, con all’attivo 10 Ottomila (il Nanga Parbat tra quelli mancanti) inizia la sua carriera himalayana nel 2004 sul versante cinese dell’Everest, dove si trovava anche Daniele Nardi. Entrambi in quell’anno hanno raggiunto gli 8848 metri della montagna calcando gli stessi passi e godendo di quello stesso panorama d’altissima quota, di quella soddisfazione che è per i pochi che hanno testa e cuore per arrivare fin su. Intrecciandosi in un legame che non è fatto solo di montagna, ma che con il tempo è diventato amicizia.

È come se ci fosse una matassa a legare questi due uomini, uno d’alpe e l’altro d’Appennino. Un grande gomitolo impazzito che lega loro come molti altri. È l’alpinismo forse, nella più sublime delle sue rappresentazioni, a legare così strettamente le anime delle persone. “Il nostro è un mondo pulito e sano, ma come in tutti gli ambienti c’è qualcuno che canta male fuori dal coro. Daniele e Tom sono due persone meravigliose, il silenzio ci aiuterà ad apprezzarli ancora di più”. Marco è persona schietta, senza troppi peli sulla lingua, “si è scritto fin troppo. Ho letto tante cose di cattivo gusto” aggiunge ancora dandoci una pesante lezione morale perché noi, quelle sue parole, quel suo invito, alla fine lo stiamo usando per farci un articolo. “Ci vuole rispetto per la sua voglia di arrivare in cima, per il suo desiderio di raggiungere la bellezza perché, fidatevi, nel salire, nello scalare, nel raggiungere la vetta non esiste alcun tipo di ambizione se non quella di ritrovare la propria pace”.

L’ultima volta che si sono visti erano a Finale For Nepal nel 2017. “Ecco, se dovessimo parlare di questo bisognerebbe parlare: del bene che Daniele ha fatto afferma Marco riferendosi all’impegno profuso da Nardi nella diffusione dei Diritti Umani e in tutte le attività di aiuto ai bambini in Nepal e in Pakistan. Come ha detto anche l’ambasciatore italiano in Pakistan, Stefano Pontecorvo, “Daniele è una persona molto amata e apprezzata qua un Pakistan perché ha fatto del bene”. “Di questo dovremmo parlare, se proprio si deve raccontare qualcosa”.

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