Alex Honnold alla notte degli Oscar: più terrificante il red carpet che scalare senza corda El Capitan
Il conto alla rovescia è iniziato. Nella notte tra domenica 24 e lunedì 25 scopriremo se “Free Solo“, epico documentario sulla salita di Alex Honnold su El Capitan senza corda e protezioni, verrà insignito del prestigioso premio Oscar.
Una curiosità che ci siamo posti e che probabilmente ogni spettatore si starà lecitamente ponendo è: Alex avrà avuto più paura nell’affrontare El Cap o il tappeto rosso?
La domanda gli è stata posta da ITV News durante un allenamento in un centro di arrampicata nel sud di Londra. E la risposta forse ce l’aspettavamo: Alex non è spaventato dalle altezze quanto dal red carpet, che ha definito addirittura “terrificante”.
La nomination all’Oscar non era decisamente all’orizzonte quando sono iniziate le riprese. “Di certo quando ho accettato di lavorare a un progetto cinematografico non avevo assolutamente idea di dove saremmo potuti arrivare”, ha ammesso Honnold.
Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin sono riusciti a convertire un documentario National Geographic in un film carico di emozioni, in cui lo spettatore riesce ad immedesimarsi nell’Honnold uomo, in tutte le sue sfaccettature, anche le più intime. Lo stesso protagonista ha dichiarato che il film catturi così bene la componente emotiva della sua salita che “ogni volta che lo rivedo mi riporta in quel posto“.
Un risultato probabilmente raggiunto anche in virtù del fatto che Alex abbia davvero ripetuto la via senza corda né protezioni durante le riprese. L’alto rischio corso sotto gli occhi attenti dello staff cinematografico è anche stato oggetto di critiche cui il climber californiano ha risposto “Sinceramente non ho mai pensato di essere in procinto di tentare, fallire e morire” – sottolineando come la troupe sia stata in grado di non mettergli alcuna pressione durante le riprese – “Ho sempre avuto la percezione di poter lavorare sui miei passaggi in parete sentendomi a mio agio, se non fosse stato così mi sarei fermato”.
Insomma nessun timore di fallire a 900 metri di altezza senza protezioni, ma puro terrore di fronte al tappeto rosso.
“Ho passato centinaia di giorni sulle verticalità di El Capitan, ho camminato su un tappeto rosso solo una o due volte nella mia vita, sono stati momenti molto brevi ma davvero terrificanti”.