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Valgrisenche: per noi l’eliski è una ricchezza

Siamo stati contattati, in seguito alla pubblicazione dell’intervista Daniele Pieiller sulla pratica dell’eliski, da Lorena Usel, assessore al turismo di Valgrisenche. Il comune, situato nella parte alta dell’omonima valle, ha chiesto di poter replicare alle affermazioni di Pieiller riguardo i numeri e gli afflussi turistici invernali nel piccolo centro di circa 200 abitanti. “Crediamo di aver saputo ben gestire le relazioni tra eliski e sci alpinismo” ci ha spiegato l’assessore. “Ovviamente non è una certezza, ma un obiettivo che ci siamo posti e che speriamo di confermare sul lungo termine, quando si vedranno i risultati effettivi”.

 

Come funziona la gestione dell’eliski a Valgrisenche?

Partiamo con il dire che due anni e mezzo fa la nuova amministrazione comunale ha riscritto il bando per la gestione dell’eliski con regole mirate a una migliore gestione dell’appalto. Innanzitutto sono state introdotte due aree ad utilizzo esclusivo degli scialpinisti dove, oltre ad essere vietato l’eliski, agli elicotteri è anche interdetto il sorvolo. Nella scelta di queste aree ci siamo focalizzati su quelle che sono  le zone preferite dagli scialpinisti: il vallone dell’Arp Vieille e quello di Plontaz. Due valli con itinerari affascinanti e facilmente accessibili anche a chi non usufruisce del passaggio in cielo. Oltre a questo poi abbiamo anche spostato una delle basi di partenza e regolamentato il numero di elicotteri che possono sorvolare l’area limitandolo a due velivoli contemporaneamente in volo sul territorio del comprensorio.

Tutte queste novità han fatto si che il passaggio degli elicotteri non sia più di disturbo agli scialpinisti che così possono pellare in tranquillità, senza più vedersi transitare gli elicotteri sulla testa.

Avete avuto occasione di osservare un cambiamento parlando con gli scialpinisti?

Abbiamo parlato e abbiamo visto. Il numero delle macchine di scialpinisti che frequentano l’alta valle è tornato ad aumentare in questi ultimi due anni.

Prima c’era probabilmente una difficoltà nel coniugare eliski con sci alpinismo. Una difficoltà che abbiamo colto dato che siamo tutti appassionati di montagna e crediamo nel rispetto della montagna e della pratica da parte di tutti. Per queste ragioni abbiamo cercato di intervenire cercando un accordo e, siamo stati apprezzati per questa scelta.

Prima come funzionava l’eliski?

Non c’erano tutti questi paletti. Non c’erano regole ben specificate e soprattutto non esistevano zone ad uso esclusivo degli scialpinisti. Per fare un esempio il vallone di Plontaz era frequentato da tutti creando magari, per gli scialpinisti, una difficoltà maggiore. Non sempre fa piacere arrivare in cima e trovarsi il cliente bello fresco salito in pochi minuti con l’elicottero.

Riguardo ai numeri di affluenza citati da Pieiller?

Rispetto a quanto affermato posso rispondere dicendo che le nostre presenze turistiche invernali sono in crescita. Lui ha fatto un discorso molto generico mettendo insieme troppi dati che in realtà non si possono analizzare così. Alcuni alberghi hanno chiuso e se ne sono aperti di nuovi, la ricettività è cambiata. Probabilmente i dati a cui ha fatto riferimento non sono aggiornati né contestualizzati. Al di la di questo però, per quanto riguarda i dati sul nostro andamento turistico invernale, non posso che confermare una crescita delle presenze. Mi baso, per dirlo, sui dati delle passate stagioni dato che quelli sull’inverno 2018/2019 non sono ancora disponibili.

Una cosa che va però detta è che facciamo fatica a far soggiornare gli scialpinisti, cosa che volendo può creare un minor indotto dovuto al fatto che molti rientrano subito dopo la gita verso valle. Nel futuro dovremo certamente cercare di incentivare gli escursionisti a diventare turisti pernottando almeno una notte nel nostro territorio.

Invece tramite l’eliski riuscite a portare ricchezza all’intero del paese?

Certamente, abbiamo alberghi che lavorano bene con l’eliski. Clienti ormai fissi che tornano tutti gli anni. Oltre a questo poi il comune ha un suo ritorno diretto grazie al pagamento delle rotazioni che fanno gli elicotteri. Proventi che consentono ad un comune piccolo come Valgrisenche di avere maggiori liquidità da investire sia nella gestione del comprensorio sciistico che nel mantenimento di tutti quei servizi indispensabili che un comune deve offrire ai suoi abitanti.

Si può quindi dire che nel vostro caso l’eliski rappresenta un ricchezza?

Si, indubbiamente.

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