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Premio Takunda, vince la solidarietà

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BERGAMO — Sued Benkhdim, Radio Sol Mansi, il Venerdì Nero di Amref-Repubblica, sono alcuni dei vincitori della 3° edizione del Premio Takunda. Un appuntamento nazionale della cooperazione, celebrato ogni anno con una serata di gala condotta da Cristina Parodi al Teatro Donizetti di Bergamo. Tra momenti di intenso spettacolo e di profonda riflessione, chi ha davvero trionfato è la solidarietà.

Cinque anni fa nasceva Takunda. Il primo bimbo sano nato da una madre sieropositiva in Zimbabwe. Fu un miracolo reso possibile dall’impegno nella cooperazione del Cesvi, e il suo nome, nella lingua locale, significa proprio “Abbiamo vinto”. Per festeggiare il suo compleanno, è nato il Premio Takunda, un riconoscimento che ogni anno viene assegnato alle iniziative di solidarietà internazionale, non assistenziale, che si sono distinte per l’innovazione e l’efficacia.
 
La menzione d’onore del Premio Takunda è andata a Sued Benkhdim, l’educatrice e mediatrice culturale di origine marocchina scomparsa nel febbraio scorso. Presidente dell’associazione di volontariato “Diafa Al-Magrib” e docente di comunicazione interculturale alla Ca’ Foscari di Venezia, Sued è stata portabandiera dell’impegno sociale per la difesa degli immigranti, soprattutto donne e bambini che spesso diventano oggetto di sfruttamento della malavita.
 
Il progetto vincitore del Premio Takunda è invece Radio Sol Mansi, un’iniziativa del PIME che ha creato un’emittente radiofonica in Guinea Bissau. La radio, il cui nome significa “sole che sorge”, fornendo notizie su eventi locali e nazionali, rompe l’isolamento della gente rispetto al resto del mondo e fa sì che, col tempo, arrivi ad acquisire una maggiore coscienza sociale e civile.
 
Tra i premiati ci sono anche la Valcucine, nella categoria “azienda sostenitrice”, per il sostegno al progetto Bioforest di riforestazione in Amazzonia. Giuseppe Terrasi ha ricevuto il riconoscimento nella categoria “uomini e donne attivi sul campo” per l’impegno nella peace education dei giovani in Bosnia.
 
La categoria “comunicazione” ha visto trionfare il Venerdì Nero di Amref-Repubblica, un inserto dedicato a rompere il silenzio mediatico sull’Africa. Angelo Pansa, missionario che da oltre 30 anni dedica la propria vita alla solidarietà ed è ora attivo nel Mato Grosso, in Brasile, ha invece vinto il premio “Bergamo per il Mondo”.
 
L’assegnazione è avvenuta, come di consueto, durante una serata di gala a cui hanno partecipato, a titolo gratuito,  molti artisti italiani che da tempo supportano il Cesvi anche nella loro attività quotidiana. Tra gli altri, Claudio Bisio, Lella Costa, il Trio Medusa, Sergio Sgrilli, Margherita Antonelli e stefano chiodaroli. Regia di Marco amato.
 
Ad aprire le danze, insieme a Cristina Parodi, è stato il Presidente del Cesvi Giangi Milesi, che accanto ai dovuti ringraziamenti, ha voluto sottolineare il terribile potere della legge dell’auditel, che condiziona pesantemente il livello di attenzione quotidianamente prestata ai problemi sociali e alle attività di cooperazione.
 
Durante la serata ha trovato spazio il racconto delicato ma drammatico di questioni tragicamente attuali come la pedofilia, l’emarginazione, la povertà. Toccante l’esibizione della cantautrice Dolcenera, che ha presentato una canzone “Mostro attaccato alle spalle” dedicata ai bambini cambogiani vittime del turismo sessuale.
 
Filo conduttore delle altre esibizioni, la vita nella favela di Manguinhos, alle porte di Rio, dove il Cesvi opera da anni con dei progetti di cooperazione. Una band della favela, Musica na Calcada, si è esibita accanto alle star italiane. Splendido "Tesoro", lo spettacolo di Marcello Chiarenza e Alessandro Serena, che ha visto esibirsi un gruppo di acrobati cubani.
 
L’evento è realizzato grazie al sostegno di Boehringer Ingelheim Italia, della Provincia e Comune di Bergamo, della Regione Lombardia ed è insignito del Premio di Rappresentanza del Presidente della Repubblica con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Commissione Nazionale dell’Unesco e del Segretariato Sociale Rai.
 
Sara Sottocornola

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