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Il gufo delle nevi rischia l’estinzione

Il WWF ha decretato tra le specie animali, chi sono stati i “perdenti e i vincitori” del 2018 in termini di biodiversità.

Una notizia che intristisce il mondo degli appassionati di montagna è che nell’elenco dei perdenti vi sia anche il meraviglioso gufo delle nevi, noto in Italia anche come Civetta delle nevi Barbagianni Reale, che si trova a combattere contro il cambiamento climatico e la riduzione del suo habitat. Insieme a lui, in una difficile lotta alla sopravvivenza, troviamo l’aringa del baltico, l’orango di Tapanuli e la tartaruga dal guscio molle gigante dello Yangtze.

Il gufo delle nevi, sebbene in Italia gli avvistamenti siano da sempre rari lungo l’arco alpino, è stato considerato fino a poco tempo fa ampiamente diffuso nel Nord Europa, negli Stati Uniti e in Canada. Si stimava che la popolazione contasse circa 200.000 esemplari. In realtà gli ultimi studi hanno evidenziato la caduta drastica del numero di uccelli a 28.000, determinando l’inserimento della specie nella categoria “a rischio estinzione”. Gli  scienziati ipotizzano che, a causa dell’inarrestabile cambiamento climatico e della conseguente diminuzione delle loro principali prede, i lemming, il numero dei gufi delle nevi possa in futuro scendere a 14.000 o addirittura 10.000.

Unica speranza per salvare la specie è la messa in atto di interventi volti alla sua conservazione, come successo nel caso dei gorilla di montagna, la cui popolazione è salita a 1.000 esemplari, un valore molto più alto di ogni aspettativa.

 

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