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Sull’impervia e spettacolare cresta del Morion in Valpelline nasce il nuovo bivacco Luca Pasqualetti

Il 10 settembre 2018 è stato installato e reso operativo sulla impervia cresta del Morion in Valpelline (AO), di fianco allo scenografico foro della Becca Crevaye, a 3280 m di quota, il nuovo bivacco Luca Pasqualetti.

Il progetto per la realizzazione di un bivacco sulla cresta del Morion in Valpelline nasce da un’idea delle guide alpine locali Espri Sarvadzo (“Spirito Selvaggio” in dialetto locale). Lungo la catena si sviluppano itinerari davvero notevoli ma sostanzialmente “dimenticati”, come la lunga traversata che dal colle del Mont Gelé conduce fino al Monte Berrio.

L’intento del progetto è la riscoperta di questi luoghi, migliorandone la fruibilità alpinistica: una struttura minimale come il bivacco, collocata in un luogo remoto e dal difficile accesso, è concepita proprio per incentivare un alpinismo di nicchia, interessato al fascino dei luoghi selvaggi e solitari della Valpelline, consapevole dell’impegno e del rispetto che richiede l’alta quota.

Tramite l’associazione culturale Cantieri d’Alta Quota, l’iniziativa delle guide incontra il desiderio dei coniugi Pasqualetti di dedicare un bivacco al figlio Luca, grande amante della montagna, tristemente scomparso sulle Alpi Apuane nel maggio del 2014. A supporto dell’operazione, durante la primavera 2017 viene fondata l’associazione di volontariato Montagna Sarvadza, che ha come scopo statutario “la valorizzazione e la tutela dell’ambiente montano locale attraverso la consapevolezza della stretta relazione tra uomo e natura, secondo una sinergia tra cultura e ambiente”.

La nuova struttura è collocata nei pressi di una cengia rocciosa a circa 3290 m di quota, in corrispondenza della sella che si trova tra la Punta Gaia e la Becca Crevaye, con il suo caratteristico buco nella roccia. L’itinerario, dal colle del Mont Gelé in avanti si sviluppa su sostenute difficoltà alpinistiche valutabili come AD+/D-, includendo un breve tratto di ghiacciaio e misto (dal colle alla Becca di Faudery, con condizioni variabili in base alla stagione), e proseguendo poi sulla cresta, costantemente con notevolissima esposizione, alternando tratti di roccia di buona qualità ad altri molto più mobili e precari.

Il bivacco è concepito per essere completamente reversibile, perseguendo la filosofia dell’impatto ambientale minimo. Poggia su fondazioni non permanenti che si ancorano in maniera puntuale e non invasiva alla roccia, tramite un basamento in carpenteria metallica; al termine del suo ciclo di vita la struttura può essere quindi rimossa senza lasciare alcuna traccia sul suolo. Tutti i componenti sono interamente montati a secco, senza l’uso di calcestruzzo, riciclabili e certi cati ecologicamente.

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