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Giro d’Italia 2019, tutto quello che c’è da sapere sulle tappe di montagna

Partirà domani, 11 maggio, il Giro d’Italia 2019, che per gli appassionati di scalate sarà appassionante, sebbene bisognerà pazientare fino alla seconda parte della Corsa Rosa per i primi arrivi in salita.

La partenza di domani sarà a Bologna con una crono particolarmente impegnativa, dato che a 6km dal via si incontrerà la salita del San Luca, 2,1 km con pendenza media di 9,7%, ma con punte massime del 16%.

Bisognerà però poi attendere la nona tappa (il 19 maggio), ossia la seconda crono, per poter assistere al primo arrivo in salita, a San Marino, che sarà raggiunto dopo 22km tranquilli, ma al termine di 12,2 km in salita (punta massima 11%, media 4.5%).

Il primo GPM sarà addirittura solo alla dodicesima tappa (23 maggio) con la scalata del Montoso che porterà i ciclisti a percorrere 8,9 km con pendenza media del 9,4% e massima del 14%. Arrivo a Pinerolo, ma non in salita.

La tredicesima (24 maggio) sarà una bella tappa alpina: partenza Pinerolo, arrivo a Ceresole Reale. 188 km attraverso 3 GPM molto duri. Per primo il Colle del Lys dalla Val Susa e quindi la salita di Pian del Lupo (9,4 km al 9% di pendenza media) sopra Cuorgné/Castellamonte e la salita finale di 20 km del Colle del Nivolet (pendenza media 9%, ma si arriva anche al 14%) fino al Lago del Serrù.

Il nome della quattordicesima tappa parla da sé: Saint-Vincent – Courmayeur (Skyway Monte Bianco). Nonostante i pochi chilometri, 131, sarà difficilissima: 5 GPM e in dislivello elevato (4000 m). Si scalano Verrayes, Verrogne (13,8 km, 7,1% medio), Truc d’Arbe (8,2 km, 7% medio), Colle San Carlo (10,5 km, 9,8% medio) prima dell’arrivo in salita di Courmayeur. Si tratta di salite lunghe e di pendenze elevate concatenate senza tratti di respiro, tolto forse l’attraversamento di Aosta.

La quindicesima tappa, con arrivo a Como sarà lunga (226 km), ma abbastanza tranquilla, almeno rispetto a quello che aspetta i ciclisti alla tappa successiva, il 28 maggio dopo un giorno di risposo: la Cima Coppi.

La sedicesima, sarà un tappone alpino di 226 km e 5700 m di dislivello. Si scalano il Passo della Presolana, la Croce di Salven, il passo Gavia (che con i suoi suoi 2618 metri è la Cima Coppi) e il Passo del Mortirolo dal versante “mitico” di Mazzo di Valtellina (12.8 km con pendenza media 10% e massima del 18%). Una tappa durissima, faticosa che proporrà distacchi marcati anche tra gli uomini di classifica. Si arriva in salita a Ponte di Legno.

Ci si sposterà poi verso le Dolomiti con una tappa (la 17esima) con partenza in leggera discesa lungo la Val di Sole fino al Passo della Mendola. Dopo la discesa su Bolzano si risale la Valle dell’Isarco e dopo Bressanone la Val Pusteria. Si scalano le salite di Naz e Terento prima della lunga salita finale fino a Anterselva (Stadio del Biathlon). Da non sottovalutare la 19esima tappa con l’arrivo in salita a San Martino di Castrozza.

Assolutamente da non perdere la ventesima tappa, l’ultima alpina e la penultima del Giro d’Italia 2019. Finalmente un bel tappone dolomitico di oltre 5000 m di dislivello con le salite di Cima Campo, Passo Manghen (18,9 km con pendenza media del 7,6% e massima del 15%), Passo Rolle (20,6 km con una media del 4,7% e massima del 10%) e la salita finale di Croce d’Aune-Monte Avena (13,5 km con una media del 6,3%, ma si arriva fino al 16% sul finale) ultimo arrivo in salita. Si correrà lungo il percorso storico della Gran Fondo Sportful.

Il Giro d’Italia 2019 si concluderà con la 21esima tappa a Verona il 2 giugno con una crono sul Circuito delle Torricelle.

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