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Il Pakistan si affida al crowdfunding per costruire nuove dighe

Il governo pakistano sta tentando un’operazione di finanziamento in crowdfunding per la costruzione di due dighe nel nord del paese. Si tratta della Mohmand sul fiume Swāt, in costruzione senza soluzione di continuità dal 2012 a causa della scarsità di fondi e la Diamer-Bhasha sul fiume Indo, ancora solo un progetto. Quest’ultimo, che attraversa la regione del Gilgit Baltisan, scorrendo non lontano dal Nanga Parbat, è a carattere torrentizio e mette spesso a rischio i territori limitrofi con le sue esondazioni, questione che la nuova diga potrebbe aiutare a risolvere. Scopo primario di questi progetti è tuttavia la creazione di bacini artificiali da usare per la produzione di energia idroelettrica.

Adottando questo sistema di finanziamento, il Governo si aspetta che i cittadini pakistani (e chiunque altro voglia contribuire alla raccolta fondi) raggiunga in donazioni la mastodontica cifra di 12,4 miliardi di dollari, circa dieci miliardi e mezzo di euro. Non è arduo prevedere che sarà un traguardo difficilmente raggiungibile.

La campagna è stata lanciata ufficialmente questa estate e, per ora, sono stati raccolti poco meno di 30 milioni di dollari, 25 milioni di euro. Di questo passo si calcola che il raggiungimento della cifra necessaria a finanziare la costruzione di entrambe le dighe richiederà circa 90 anni di crowdfunding, anche senza considerare il fatto che i costi di costruzione nella maggior parte dei casi lievitano considerevolmente nel tempo e durante i lavori.

Il governo sta largamente provvedendo a dare visibilità all’iniziativa, pubblicizzandola su tutte le reti mediatiche e impegnandosi affinché i cittadini possano effettuare le loro donazioni come preferiscono, dagli SMS fino ai versamenti bancari. Il Capo della Giustizia pakistano, Saqib Nisar, ha addirittura reso noto che “parlare male dell’iniziativa verrà considerato alto tradimento dal Governo“.

Le garanzie fornite a fronte della donazione rimangono però minime e, nonostante la forte spinta da parte del Governo, la cifra necessaria è decisamente troppo alta per essere raggiunta con un sistema di crowdfunding. La questione evidenzia il fatto che il paese non gode della più florida situazione economica e che buona parte degli introiti derivano dal settore turistico, in cui il sistema delle spedizioni alpinistiche, verso i ben 5 Ottomila del paese, costituisce una parte rilevante.

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Un commento

  1. Magari se risparmiassero i soldi dell’assurda guerra che combattono da 50 anni con l’India per un confine non dovrebbero chiedere soldi in offerta.
    Spero di non essere arrestato per alto tradimento del governo non essendo io Pakistano

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