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Ricerca austriaca stronca il tunnel del Brennero

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VIENNA, Austria — Quel tunnel non s’ha da fare. Si moltiplicano le critiche alla paventata costruzione del tunnel di base del Brennero tra l’Austria e l’Italia. Stavolta tocca a uno scienziato austriaco presentare una ricerca che mette in discussione i benefici della faraonica opera ferroviaria.

Secondo Sebastian Kummer, docente di trasporti e logistica presso l’Università di Economia
Vienna, il tunnel avrebbe costi del tutto insostenibili. Nella sua ricerca dal titolo emblematico "Zur Effizienz von Infrastrukturbauvorhaben am Beispiel des Brenner-Basistunnels" (Sull’efficienza dei progetti infrastrutturali nell’esempio del tunnel di base del Brennero), lo scienziato avanza dubbi sulla ragionevolezza del grande progetto del Brennero da un punto di vista economico e politico.
 
L’Eurotunnel – così è stato soprannominato il traforo che fa il verso al tunnel della Manica – sarà realizzato entro il 2016, almeno nelle previsioni. Consiste in una galleria lunga 57 chilometri, dal costo stratosferico di 4,5 miliardi di euro.
Secondo Kummer il progetto del Brennero sarebbe caldeggiato e sospinto dalle potenti lobbies del settore delle costruzioni e della politica. Mentre le speranze di risolvere il problema del traffico in transito fra i due Paesi attraverso il tunnel sarebbero vane.
 
Inoltre, sostiene sempre lo scienziato, i previsti volumi di traffico sarebbero sistematicamente sovrastimati. Il progetto non sarebbe adeguato alla domanda reale, e si baserebbe su un calendario a dir poco irrealistico.
 
Insomma, una stroncatura totale. Con investimenti colossali che, secondo Kummer, toglierebbero fondi a interventi più razionali per il potenziamento delle ferrovie, a causa del
crescente indebitamento dovuto al tunnel di base.

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