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Parco del Gran Paradiso e quell’antenna alta 30 metri che gli abitanti non vogliono

“NO antenna che rovina il paesaggio di Sylvenoire” sta scritto su volantini che affollano la strada di accesso al villaggio di Sylvenoire di Aymavilles, alle porte del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Una manciata di case rimaste abbandonate a se stesse dopo la seconda Guerra Mondiale, quando ormai tutti gli abitanti se n’erano andati lasciando alla natura quel che prima è stato degli uomini.

Con gli anni a venire però questo piccolo agglomerato urbano è tornato a vivere grazie ad appassionati turisti che hanno scelto di investire e ristrutturare le abitazioni private, ma anche le aree pubbliche come la chiesa o il forno consortile. Una quindicina di famiglie, italiane e straniere, che qui hanno investito tempo, denaro e passione. Persone innamorate del luogo che oggi lottano contro la realizzazione di un’antenna in grado di portare il segnale telefonico nel borgo. “Capiamo l’esigenza dell’antenna, qui il segnale non si riceve, ma non la vogliamo lì dove hanno deciso di piazzarla spiega il belga Wim Tielemans, tra i più vivi contestatori del progetto. “Le nostre case rischiano di svalutarsi e per noi che questa venga posizionata lì non ha senso: è molto visibile, è troppo vicina alle case, è eccessivamente alta e inoltre ciò che lamentiamo con più forza è che nessuno ci abbia minimamente presi in considerazione né prima, né dopo. Chiediamo un atto di coraggio da parte dell’amministrazione comunale, vorremmo che ci fosse un confronto costruttivo perché noi quell’antenna non la vogliamo proprio e stiamo cercando con ogni mezzo di impedire che venga costruita”.

Di tutt’altro parere è però il sindaco di Aymavilles, Loredana Petey, che afferma: “quella particella territoriale è stata comprata diversi anni fa dalla vecchia amministrazione già per poterla utilizzare a fini di miglioramento del segnale delle telecomunicazioni, non cambieremo indirizzo per l’impianto, anche perché questo comporterebbe tempi dilatati, spreco di soldi e energie visto il cambiamento che dovrebbe essere fatto a livello di piano regolatore. Gli abitanti di Sylvenoire, hanno proposto un altro terreno, ma non mi sembra migliore dal punto di vista paesaggistico, siccome l’antenna sarebbe visibile dalla strada per Cogne e poi quei siti hanno bisogno al più presto di copertura telefonica soprattutto in caso di sinistro, anche perché quella responsabilità cadrebbe sulla mia persona in qualità di sindaco del paese. Inoltre mi si imputa la mancanza di dialogo, ma posso dire che questi signori non hanno mai cercato di prendere appuntamento con me in Comune. Molti dei cittadini affermano però di continuare “da un anno a chiedere al primo cittadino di riceverci ma lei rifiuta sistematicamente ogni confronto”. Dicono di aver trovato un terreno migliore, di aver verificato le condizioni di questo con ingegneri e geometri ma che “nulla, le risposte sono sempre che ormai è tardi per cambiare posizione e che i lavori partiranno”.

A lasciare veramente sbigottiti gli abitanti è il fatto che l’antenna sorgerà all’interno del territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso e che il Parco abbia già concesso tutte le autorizzazioni. “Com’è possibile che il Parco invii 11 funzionari a misurare il mio tetto se è più alto di 10 centimetri e poi lasci che uno scempio del genere venga costruito a ridosso delle case, sul suo terreno e in un contesto di bellezza come questo?” affermano ancora i residenti contrari alla costruzione.

Per ora, nel luogo in cui sorgerà l’antenna, si trovano le prime tracce di un cantiere: una rete arancione e un pannello che annuncia i lavori. Vedremo come evolverà la situazione.

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