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SONDAGGIO – Favorevoli o contrari all’alpinismo “mordi e fuggi”? Diteci la vostra

Abbiamo dato voce solo pochi giorni fa alle preoccupazioni della SAT circa il trend di questi ultimi anni di praticare un alpinismo “mordi e fuggi”, meno impegnato ma più rischioso e che se ne discosta, in parte, dai valori classici. Quest’apprensione nasce direttamente da segnalazioni giunte da diversi rifugi dolomitici, che vedono scalatori provenienti da tutti i tipi di background sportivi e con livelli di esperienza molto diversi prendere d’assalto le montagne per cercare di realizzare escursioni impegnative e scalate alpinistiche in singole giornate.

Le tempistiche dell’arrampicata ne risultano quindi alterate, con la conseguenza diretta di un incremento degli incidenti in montagna. Questi alpinisti “della giornata”, secondo l’opinione dei rifugisti, darebbero troppo poca importanza alla stanchezza accumulata dal troppo dislivello che si è costretti a percorrere, magari dopo un viaggio in auto di diverse ore per raggiungere la meta, e alla necessità del corpo di acclimatarsi all’altitudine. Ritenere superflue le pratiche di preparazione a una scalata, che fanno parte da sempre della tradizione alpinistica, significa – secondo la SAT – non affrontare la montagna con il giusto mindset oltre che, nella maggior parte dei casi, sprecare l’occasione di viverla veramente.

Per questi motivi vorremmo riproporre in veste di sondaggio la questione, al fine di capire veramente quale sia il punto di vista di chi frequenta, abitualmente o meno, la montagna.

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