PIRAMIDE EVEREST, Nepal — "Stanotte le fortissime raffiche di vento ci hanno fatto rivivere l’incubo del 21 gennaio scorso, quando il tetto del lodge è stato strappato via ed è andato a sbattere contro la Piramide".
E’ ancora preoccupata la voce di Cristina Piolini, supervisore italiano del laboratorio più alto del mondo, dopo la notte passata in bianco da tutto lo staff a causa della tormenta.
"Il tetto terrà?" è stato l’unico interrogativo di quelle ore. Ebbene sì. La struttura ha dimostrato , una volta di più, la sua solidità. Ma la tempesta ha lasciato lo stesso il segno. Lo staff fa sapere che stamattina sui vetri della cucina del Lodge c’era molto ghiaccio e nella dining room la temperatura era di 8 gradi.
Fuori, la morsa del freddo si è fatta davvero insostenibile. "Il vento è ancora molto forte e non posso uscire – racconta Cristina Piolini – avrei bisogno delle zavorre per restare in piedi. Il Pumori (nella foto), a vederlo da qui, sembra un vulcano in eruzione."
Le condizioni meteo precarie non hanno fermato però alcuni alpinisti italiani diretti al Kalapatthar. Prima di dirigersi verso la montagna, sono passati a fare un saluto alla Piramide. Chissà se riusciranno nell’impresa da "era glaciale…"
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 – Kaji davanti al Pumori |
 – Vento forte in cresta |
 – Bandiere al vento |
