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TAR Piemonte conferma la legittimità della Guide Ambientali Escursionistiche in ambito montano

«Siamo dinanzi a un evento epocale, a una notizia importantissima: il TAR Piemonte ha confermato con sentenza n.564 del 2018, chiaramente e in modo facilmente comprensibile a tutti, che non esiste alcuna esclusiva a favore delle Guide Alpine e/o degli Accompagnatori di Media Montagna per l’accompagnamento in ambiente montano e che le guide Ambientali Escursionistiche possono accompagnare in ogni ambiente. Il Tribunale ha confermato la lettura della sentenza n. 459-2005 della Corte Costituzionale da noi sempre sostenuta in ogni sede ma che i Collegi Nazionale e Regionali delle Guide alpine si sono sempre ostinati a negare, contro ogni evidenza. Questo quanto affermato in una nota da Filippo Camerlenghi, Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE. 

«Il Tribunale Amministrativo del Piemonte ha scritto nero su bianco che: “non esiste alcuna previsione statale di riserva professionale che copra ogni e qualsivoglia attività escursionistica che si svolga in montagna.” Confermando che “le GAE possono muoversi in ambito anche montano”. Con una sentenza chiara, di facile comprensione e inequivocabile, il TAR ha respinto il nostro ricorso contro l’istituzione della figura dell’Accompagnatore di Media Montagna in Piemonte in quanto “non necessario”, poiché quanto dichiarato dalla Regione e dal Collegio delle Guide Alpine sulla riserva di professione semplicemente “non sussiste”. Il TAR lo ha messo nero su bianco» ha continuato Camerlenghi

 

La questione dibattuta al Tribunale Amministrativo piemontese riguardava il ricorso promosso da AIGAE contro la legge regionale 21 novembre 2016, n. 29-4237 avente ad oggetto la “Istituzione della figura professionale di Accompagnatore di Media Montagna”. Un’azione legale iniziata dalle Guide Escursionistiche, come ci ha spiegato dal suo presidente, “per fare in modo che la tanto amata Legge 6/89 non venga applicata con due pesi e due misure a seconda di come fa comodo. Cioè rigida nei confronti degli altri professionisti, facendo finta di non conoscere le sentenze inappellabili di interpretazione della Corte Costituzionale che sancisono in modo chiaro le differenze e sovrapposizioni tra G.A.E., G.A. e Accompagnatori di Media Montagna, elastica invece quando si tratta di modificarla durante la sua facoltativa applicazione in ambito regionale inserendo “esclusività” che non sono previste dalla legge e oggi più che mai inaccettabili nel quadro delle normative europee sulle professioni”. Sul punto si era espresso anche Giulio Beuchod, Presidente del Collegio Guide Alpine piemontesi, in una lettera aperta a noi inviata, che potete leggere qui

 

Per leggere la sentenza integrale, qui

 

 

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2 Commenti

  1. Meno male che qualcuno di buon senso sta tentando di far scendere dai piedistalli queste benedette guide alpine, che pretendono che tutti i lavori in ambiente alpino siano di loro esclusiva competenza.
    E ora di dargli una bella raddrizzata.
    Ottima notizia

    1. Finalmente la legge comincia a girare x il verso giusto….ste guide alpine devono smetterla di pensare che le montagne sono loro

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