Alpinismo

Questione di onestà, Fredrik Sträng: torno al Broad Peak

Ho ritirato la mia richiesta per il certificato di vetta. Nessun altro alpinista lo ha fatto nonostante la verità fosse evidente. Puoi mentire al mondo intero, ma non puoi farlo a te stesso. Credo nell’onestà e nella verità. Non voglio allenarmi 20 ore a settimana e dedicare la mia vita all’alpinismo vivendo in un’illusione”.

Sono parole dure quelle scritte dall’alpinista svedese Fredrik Sträng e per queste ragioni ha deciso di tornare la prossima estate a tentare il Broad Peak (8047 metri).

Era il 28 luglio 2017 quando la spedizione guidata da Mingma G. Sherpa raggiungeva quella che inizialmente era stata identificata come la vetta del 12esimo gigante della terra. La visibilità quel giorno era quasi nulla. Tra i clienti c’era anche Fredrik Sträng, che immediatamente aveva sollevato dei dubbi al portatore d’alta quota pakistano che era con loro, già stato sulla montagna, il quale però confermò, in base solo all’altimetro, che quella fosse la cima.

Non convinto lo svedese, una volta tornato a casa, aveva, grazie all’aiuto di Eberhard Jurgalski, espero di 8000, confrontato i video e le foto con alcune che erano certamente di vetta; il responso fu che il gruppo era arrivato circa 17 metri di dislivello sotto, in pratica sull’anticima. A sollevare perplessità era stata anche la rivista Desnivel grazie al confronto delle tracce GPS (che possono ovviamente non essere precise) dell’islandese John Snorri Sigurjónsson, della spedizione nepalese, e di Oscar Cadiach, arrivato a toccare la vetta del suo 14esimo 8000 il giorno prima.

Se salgo fino ad un’altitudine di 8047 metri voglio avere la prova che ho raggiunto gli 8047 metri fino alla fine. Per questo tornerò al Broad Peak questa estate. Il mio terzo tentativo. Questa volta proverò a stare alla larga dai giorni di scarsa visibilità (che sono ben noti in Karakorum). Non vedo l’ora di tornare!”.

A ben vedere, a far insospettire che le rimostranze dell’alpinista svedese non siano così peregrine, c’è il ritorno al Broad Peak questa estate anche dello stesso Mingma G. Sherpa, che inizialmente si era espresso sicuro di aver raggiunto la cima. L’intento è quello di fugare ogni sospetto sulla salita dato l’obiettivo di voler diventare il primo nepalese ad aver concluso tutti i 14 Ottomila senza ossigeno. Record che non vuole essere macchiato dal dubbio.

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Un commento

  1. Tra non molti anni arriveremo ad avere veri e propri Hotel a 5 stelle al base.
    I Suoi ricordi, quelli si che sono autentici ed identificano il vero spirito dell’Alpinismo.

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