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Maurizio Cheli, dalle stelle al Tetto del Mondo. Con lui Marco Camandona

Maurizio Cheli la vetta dell’Everest l’ha già vista dall’alto: era il febbraio 1996 e l’astronauta italiano era a bordo di uno Space Shuttle per la missione Sts-75 della NASA.

Scattò una foto del Tetto del Mondo e da quel momento nacque il desiderio di salirci con le proprie gambe. “È un qualcosa che mi sono portato dentro per tanti anni – ha spiegato ad askanews Cheli – un paio di anni fa mi sono detto: “Adesso o mai più” e ho cominciato ad allenarmi con una guida della Val d’Aosta che mi accompagnerà in questo viaggio”.

La partenza è fissata per il 10 aprile ed il rientro per la fine di maggio o l’inizio di giugno. Si prevede che il tentativo di vetta avverrà, meteo permettendo, attorno al 20/30 maggio. Il piano è quello di impiegare una decina di giorni per il trekking di avvicinamento al campo base e 3 o 4 settimane per l’acclimatamento e la predisposizione dei campi.

L’astronauta per questa avventura si è affidato ad esperte mani, con lui ci sarà infatti l’himalaysta e guida alpina Marco Camandona, che in vetta all’Everest c’è già stato, senza l’utilizzo di ossigeno supplementare e dal versante tibetani, nel 2010 insieme a Abele Blanc, Silvio Mondinelli e Michele Enzio. 

“La sfida della montagna – ha concluso l’astronauta – è più personale dello Spazio o di pilotare caccia sofisticati perché ti mette a contatto direttamente con la natura e anche in balia delle condizioni meteorologiche che la natura ti propone giorno dopo giorno. Diciamo che sarà un qualcosa che mi immagino di vivere con tutte i miei sensi e le sensazioni che cercherò di assaporare nel miglior modo possibile”.

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