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Ricorso al TAR contro le limitazioni all’eliski in Piemonte

Foto @ Heli ski Formazza

A fine gennaio la Regione Piemonte aveva emanato una nuova regolamentazione per chi utilizza l’eliski, stabilendo regole certe, riducendo le piazzole di decollo e atterraggio degli elicotteri e vietandone l’uso nelle aree classificate come protette o facenti parte della Rete Natura 2000 – cioè zone di protezione speciale create dall’Unione Europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali minacciate o rare.

Un esemplare di aquila reale avvistato in Val Formazza. Foto @ Giancarlo Parazzoli

Gli studi condotti negli ultimi anni avevano infatti rilevato che vi erano specie di animali presenti nelle aree destinate all’atterraggio dell’eliski e che tale destinazione poteva metterle a rischio. Per questo motivo la nuova normativa ha revocato le possibilità di volo in quelle zone. La presenza di un nido di aquila reale e la salvaguardia di zone idonee alla pernice bianca ed al gallo forcello hanno infatti spinto la Regione a ridurre le piazzole di decollo da tre a due, togliendo l’autorizzazione per quella di Riale. Fino al 2020 sarà quindi possibile utilizzare solo quelle di Frua e di Ponte. Inoltre, sono stati messi ulteriori divieti in zone troppo vicine al parco Veglia Devero.

Una scelta che non è piaciuta al Comune di Formazza e all’Unione Montana Alta Ossola, i quali ritengono troppo restrittivi gli ultimi provvedimenti adottati e che per questo motivo hanno fatto ricorso al Tar.

Il testo contro cui è stato fatto ricorso era stato definito da Antonella Parigi, assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Piemonte come «un traguardo che tutela le nostre montagne e le riconosce come una risorsa importante. La nuova legge impegna la Regione nel sostegno allo sviluppo delle aree montane, garantendone la sostenibilità e rafforzandone la vocazione turistica e sportiva anche oltre i mesi invernali. Con la nuova legge inoltre introduciamo per la prima volta una disciplina alla pratica dell’eliski».

Un esemplare di gallo cedrone. Foto @ La Stampa

L’Unione Montana ritiene invece «non corretti e troppo restrittivi i nuovi provvedimenti» e tramite il suo presidente Bruno Stefanetti fa sapere che ha già dato incarico ad un legale in quanto «per continuare a vivere di turismo la fruizione della montagna deve essere più vasta possibile, ovviamente nel rispetto della natura».

Secondo il sindaco di Formazza Bruna Papa: «Tutto è sempre stato fatto nel rispetto delle normative e della tutela del territorio. In quanto a Formazza non c’è mai stata una pratica invasiva e impattante perché chiunque di noi ha sempre tenuto a salvaguardare l’ambiente».

Il sindaco inoltre ha voluto sottolineare l’economia che può generare l’eliski: «Si può volare solo in settimana e in piccoli gruppi proprio per dare meno disturbo possibile e questo garantisce la possibilità di vivere di turismo anche in settimana».

Toccherà adesso al Tar del Piemonte esprimersi su questa controversia, che riguarda il turismo così come la tutela del patrimonio ambientale.

 

fonte: La Stampa

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