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Investito da un’auto, termina l’avventura solitaria di Andrea “Budu” Toniolo in Islanda

Andrea “Budu” Toniolo il 1 marzo scorso aveva incominciato il suo progetto “Iceland Alone”, il giro di corsa dell’Islanda. Una corsa di oltre 1.300 km di strada in solitaria e in autosufficienza, trainando un carretto di 30 kg con tutto il necessario per sopravvivere.

Sfortunatamente il viaggio, che avrebbe dovuto avere una durata tra i 30 e i 40 giorni, si è interrotto al terzo, dopo 200 km percorsi, a causa di un incidente.  

Toniolo sabato scorso stava percorrendo la Ring Road quando, a 15 km dalla città di Vik, è stato investito da un’auto che, mentre lo stava sorpassando, ha sbandato, forse a causa del forte vento che soffiava a 70km/h, facendolo cadere a terra.

L’auto non si è fermata a prestare soccorso e così Andrea alzatosi si è rimesso in cammino zoppicante e dolorante verso Vik, che ha raggiunto dopo 3 ore. L’indomani, non riuscendo a proseguire, grazie all’aiuto di una ragazza, Toniolo è riuscito a raggiungere in auto la capitale, Reykjavik per farsi visitare. Il referto medico, escluse le fratture, riporta di un profondo stiramento ai muscoli-tendineo con possibili lesione al tendine sovraspinato e cui si aggiunge una forte contusione alla caviglia destra.

La decisione, presa seguendo il consiglio dei medici, è stata quella di interrompere l’avventura.

Non ci sono le condizioni per poter proseguire – ha spiega Andrea a Treviso Today – ho ancora molti dolori, non riesco nemmeno ad aprire la sacca della tenda. Per questo ho deciso di fermarmi e di fare rientro in Italia. Purtroppo un incidente del genere può capitare, ma son consapevole che poteva andare molto peggio. Ho percorso 200 km in 3 giorni e ho potuto assaggiare la forza di questa natura”.

Ieri sera l’arrivo in Italia ed una riflessione lasciata su Facebook in un video ripreso in aeroporto.

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6 Commenti

  1. Che bravo ragazzo, molto positivo! Io sarei incavolata nera col tipo che mi ha rovinato l’esperienza, e oltretutto senza degnarsi di fermarsi. Peccato, dispiace.

    1. Prima di Vìk non c’è scelta, zona paludosa oppure sabbiosa e piena di torrentelli che scaricano acqua dai ghiacciai. I ponti semplicemente non esistono. Se c’è un’unica strada asfaltata il motivo esiste, al di fuori di essa ci sono pietre laviche ricoperte di muschio e pochissime piste.

      1. Pensi che sono doppiamente fe_so: 3 anni fa ho percorso tutta la ring road, ma nell’altro verso e in macchina senza, per fortuna, investire nessuno.

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