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Bimbi dimenticati: licenziati i responsabili

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BELLUNO — Nessuno si era accorto che c’erano ancora due bambini sulla seggiovia del Nevegal, così erano stati chiusi gli impianti e i due piccoli sciatori erano rimasti bloccati, sospesi in aria. Questa la dinamica che ha portato i bimbi di 9 e 7 anni a lanciarsi a terra lo scorso lunedì. Ora i gestori della stazione sciistica fanno ammenda e assicurano che i responsabili saranno individuati e saranno presi i dovuti provvedimenti, probabilmente dei licenziamenti.

I bambini di 7 e 9 anni che lunedì scorso sono precipitati dalla seggiovia, procurandosi, il primo la frattura dei polsi, il secondo un lieve trauma facciale, si sono sì lanciati spontaneamente. Ma per gioco o leggerezza, bensì perché dimenticati sull’impianto, non fermo per blackout, ma ormai chiuso.

Questa la ricostruzione fornita dalla Nis, la società che gestisce gli impianti di risalita dell’Alpe Nevegal, dove è accaduto l’incidente. I due bambini sono rimasti bloccati sul primo tratto della seggiovia, spenta alle 16.30.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta gli operatori dell’impianto a valle avrebbero peccato di leggerezza e non avrebbero verificato che tutti fossero scesi prima di dare comunicazione per la chiusura all’addetto a monte. I bambini avrebbero gridato a lungo ma invano, così si sarebbero lasciati cadere di sotto sulla neve.

"Non escludo il licenziamento di chi verrà ritenuto responsabile dell’incidente – ha dichiarato al Gazzettino, che riporta la notizia, Pio Paolo Benvegnù amministratore della Nis -. Prenderemo comunque provvedimenti severi. Ma non posso parlare prima di aver visto la relazione che attendo dalla Nis".

La relazione della Nis una volta ultimata, sarà consegnata alle autorità. La posizione dei responsabili è aggravata dall’età del bambino che è rimasto ferito più gravemente, in quanto questi non avrebbe ancora compiuto gli 8 anni, età minima necessaria a salire in funivia senza l’accompagnamento di un adulto.


Valentina d’Angella

Info courtesy of Il Gazzettino.it

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