Alpinismo
Makalu 2006, Nardi si riprende e Vielmo arriva al base
CAMPO BASE MAKALU, Nepal — Sorprendente ritorno al Makalu per Daniele Nardi, l’alpinista di latina che la settimana scorsa sembrava costretto ad una definitiva rinuncia per un principio di edema polmonare. Nardi è atteso domani al campo base da Mario Panzeri e Daniele Bernasconi, che nel frattempo sono stati raggiunti dalla spedizione italiana di Mario Vielmo. Tutti puntano alla parete Nord Ovest del "grande nero", gigante himalayano di 8473 metri.
"E’ un vero miracolo che Daniele Nardi si sia ha rimesso in forze – commentano Daniele Bernasconi e Mario Panzeri – forse la pozione magica di Asterix esiste e si trova da qualche parte a Kathmandu". Felici per l’inaspettato ritorno del compagno, i due lecchesi hanno nel frattempo parzialmente attrezzato Campo 1, posto a 6.300 metri.
"Raggiungere campo 1 è stato faticoso a causa del ghiaccio durio come vetro – racconta Panzeri -. Ma essere qui è bello. No, bellissimo. Ho sulle spalle ho diversi 8.000 ma questi ambienti hanno ancora il potere di emozionarmi come la prima volta."
I due alpinisti, rimasti soli soletti al base per due settimane, sono stati raggiunti qualche giorno fa dall’Italian Makalu Expedition di Mario Vielmo. Il quarantaduenne scalatore leonicense, sei ottomila migliaia di scalate minori all’attivo, è arrivato ai piedi del "grande nero" insieme a Tom Perry, noto come l’"alpinista scalzo". Con loro Luciano Covolo, Claudio Tessarolo, Davide Ferro e Mauro Dalla Torre.
La spedizione veneta nasce per mantenere la promessa fatta ad un monaco tibetano che Vielmo incontrò nel 2003 a Rongbuck. Vielmo tornava dall’Everest, e Auanjeta, questo il nome del monaco, stava fuggendo per rifugiarsi in India. Il monaco donò all’alpinista due cembali – strumento con cui i monaci tibetani accompagnano le loro cerimonie religiose – e lo pregò di rivolgere un pensiero per la sua terra dall’alto di un’altro ottomila affacciato sul Tibet.
Ieri al base c’erano 30 cm di neve, ma temperatura in aumento è di buon auspicio per tutti.
Sara Sottocornola