
BOLZANO — E’ vivo per miracolo lo scialpinista travolto domenica da una valanga in Val Sarentino, Alto Adige. L’uomo, un 42enne di Bolzano, stava salendo da solo nella zona della cima Rodella quando una valanga lo ha travolto e sepolto sotto due metri di neve. Non aveva l’Arva, e i soccorsi lo hanno estratto dopo due ore, incredibilmente ancora vivo, ma con principi di asfissia e ipotermia.
L’incidente è stato visto, per caso, da un addetto agli impianti di San Martino che è anche un volontario del soccorso. Il tecnico stava osservando la zona con il binocolo e ha immediatamente avvertito il Soccorso alpino, che è intervenuto con l’elicottero del Cnsas Bolzano e dell’Aiut Alpin Dolomites dalla val Gardena che hanno portato in quota 60 uomini e 6 unità cinofile.
"Abbiamo capito quasi subito che non aveva con sé l’Arva – ha detto Alfons Innerebner al quotidiano Alto Adige -. Siamo stati costretti a perlustrare con le sonde l’intero campo della valanga. Dopo due ore una sonda l’ha individuato sotto due metri di neve. Abbiamo scavato e lo abbiamo raggiunto: incredibilmente era sveglio. Non parlava, ma era cosciente".
Il 42enne è stato ricoverato in rianimazione presso l’ospedale San Maurizio, con una grave ipotermia. "E’ un miracolo che fosse vivo dopo due ore – hanno commentato i soccorritori del Cnsas Alto Adige – di solito la probabilità di sopravvivere ad una valanga crolla dopo 15 minuti. Per questo è importante l’Arva, che velocizza il ritrovamento e che lui non aveva. Probabilmente lo ha salvato una bolla d’aria.
Tra l’altro la zona ai lati del distacco era ancora a rischio: si vedevano a occhio nudo, da lontano, le crepe nella neve".
Foto courtesy Cnsas Alto Adige
Nella foto sopra, i soccorritori liberano il travolto. Sotto, la zona di ritrovamento