Salvate la Piramide
Un appello per il Laboratorio Osservatorio Piramide alla base dell’Everest è stato lanciato da alcuni turisti italiani che lo hanno visitato recentemente, accolto dal portale di notizie fanpage (qui per leggere la notizia)
Da 3 anni la mancanza di finanziamenti ha ridotto al lumicino le attività del prestigioso centro di ricerca e monitoraggio climatico d’alta quota, orgoglio della ricerca scientifica e tecnologica in particolare quella ambientale, geofisica e medica per oltre 25 anni.
Nel 2013 l’Assemblea delle Nazioni Unite, nel rapporto sullo sviluppo sostenibile delle montagne a livello planetario, lo indicò con i suoi progetti come unica eccellenza italiana internazionale della ricerca scientifica sulle montagne.
Le poche attività ancora presenti riguardano la geofisica e sono supportate dal CNES (Centre national d’études spatiales, e dall’Agenzia Spaziale francese, mentre il monitoraggio sismico è sostenuto dall’OGS di Trieste.
I soldi della ricerca in Italia sono dirottati negli armamenti, aumentati di quasi il 2% per il 2018…e vai!!
PS. il 4 marzo, mi raccomando, continuate a mandare i soliti noti a scaldar poltrone a Roma
La più grande differenza con la maggioranza dei centri di ricerca italiani è il panorama.
Ho avuto la fortuna di utilizzarla due volte: nel 2012 e nel 2014 per spedizioni scientifiche (idro-glaciologia), un luogo unico. Ha permesso al mio gruppo di ottenere ottimi risultati in termini di dati raccolti e pubblicazioni scientifiche. Oltre alla piramide “edificio” sono presenti molte stazioni di misura di vario genere nei pressi del laboratorio e una serie di stazioni meteo lungo tutta la valle del Khumbu. Queste insieme alla serie presente in Pakistan nella valle del K2 (sempre di gestione italiana) sono gli unici casi al mondo di monitoraggio sistematico e continuo (fino ad un paio di anni fa) delle condizioni meteo in quota, dati essenziali per studi legati alla glaciologia, alla risorsa idrica, al cambiamento climatico, ecc… La piramide inoltre era base per diverse ricerche in campo medico, biologico, sismico, ecc…frequentata da gruppi di ricerca da tutto il mondo (nel 2014 dopo di noi arrivava un gruppo di una quindicina di neozelandesi)…più conosciuta all’estero che in Italia. Spiace davvero tanto assistere inerti a questo abbandono, un’eccellenza e unicità costruita con fatica…che si sbriciola ogni giorno che passa.
A me sembra che dopo i primi anni di gestione italiana, la struttura sia passata al Governo Nepalese ma su questo dovrebbe intervenire Agostino….