Outdoor

Cosa è successo ad ISPO 2018

Cosa è successo a ISPO, la fiera dedicata all’outdoor a Monaco nel cuore della grande Germania?

Iniziamo con una riflessione importante e buona: era parecchi anni che non si viveva un’atmosfera positiva e sana come in questa edizione. D’ altra parte l’estate 2017 è stata un’ottima stagione, calda e solare, e l’inverno 2017-2018 ha registrato, già a partire dallo scorso novembre, abbondanti precipitazioni nevose sia in montagna che in pianura un po’ su tutto l’arco alpino. Se a questo aggiungiamo una situazione economica con segnali di ripresa un po’ in tutti i settori, si spiegano i buoni propositi di negozianti ed aziende che si sono ritrovati alla più importante manifestazione europea del settore.

In questo clima si registra però l’assenza di alcuni grandi brand (Salewa, Dynafit, Salomon, Atomic) e il ridimensionamento di alcuni altri stand. Tutto questo denuncia che qualcosa in questi appuntamenti fieristici non funziona o vada rivisto.

La fiera trova la sua massima espressione nel settore abbigliamento e tessuti, che oramai più che tecnici vanno definiti tecnologici, con proposte che richiedono da una parte molta conoscenza, quasi scientifica, dall’altra un carosello di colori che fa girare la testa e confonde le idee. Scelta estetica innovativa per alcuni, per altri forse si tratta di fumo negli occhi. L’attrezzo tecnico soffre molto nel reparto snowboard e sci, mentre il settore outdoor, alpinismo, scialpinismo, ciaspole ed escursionismo invernale sembra tenere e crescere. Vedremo i dati a fine di questa stagione.

Quello che sembra in grande crescita è la richiesta di escursionismo e attività di fitness in particolare nella natura; per questo target anche la ricerca di prodotti ottenuti nel rispetto dell’ecologia, utilizzando plastica da riciclo – come i capi ottenuti riciclando prodotti e materiali già usati – viene è molto sviluppata, così come il basso valore energetico per la produzione viene valorizzato.

In linea con il trend delle fiere, i visitatori, distributori, rappresentanti, negozianti sono forse in lieve calo e concentrati nella giornata del lunedì e del martedì mattina.

Ad ISPO vale certamente ancora la logica del mercato, ma pare che questa conviva con quella più antica del “devo esserci per non perdere quote di mercato nei confronti dei concorrenti”.

Comunque di novità interessanti se ne son viste e le presenterò nei prossimi contributi.

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