Questione di stile
Urubko si è perfettamente adattato ad uno stile, quello delle spedizioni classiche, e da bravo trattore s’è messo davanti a tirare la salita. Ieri notte ha dormito a 6300 e secondo me gli è dispiaciuto scendere ieri al base: non c’è vento e queste son giornate preziose e poi è una questione di stile. In compenso gli altri polacchi scalpitano al suo fianco e per salire a prendersi la loro razione di freddo. È probabile che mentre si preparano qualche intruglio caldo nelle tendine d’alta quota, a qualcuno scappi qualche battuta sul fatto che se fossero già acclimatati questo periodo sarebbe stato perfetto per provarci. Ma valla a indovinare, e poi va bene così.
Elisabeth e Tomek come due anni fa si son messi sulla via Eisendle Messner al Nanga e non mollano un millimetro. Qualcosa che stordisce e lascia esterrefatti, che ha il sapore del coraggio e della pazzia. Lui è come il brutto anatroccolo scacciato e deriso due anni fa dai principini boriosi; insieme interpretano la riscrittura ennesima della “bella e la bestia” in versione frozen. Lei dal niente, da dove l’aveva precipitato l’avverso destino, se l’è preso per mano e lo ha riportato nel gran castello. La vetta sarebbe il riscatto e la felicità per sempre. Teneri, cocciuti, duri, le foto che avevamo assemblato e che ripubblichiamo ci raccontano che di stile alpinistico ne hanno da vendere, come anche di ruvida simpatia.
Il basco Alex e il pakistano Ali son stati bravi a salire il Pumori e ora riprendono la strada per l’Everest con la loro piccola armata che i loro araldi ci fan sapere essere fraterna e fortemente democratica. Non era poi così scontato questo clima d’amicizia dopo l’esperienza dello scorso anno e le contestazioni dei lavoratori nepalesi e pure dell’impresario-sherpa che costrinse Alex a rientrare a Kathmandu per pagare i conti per gli extra, pena l’interruzione del lavoro. Ma è tutto bene quel che finisce bene ed ora si riprende con l’Everest. Anche lui è un ostinato e cocciuto alpinista che non molla la presa e questo gli va riconosciuto, come anche al suo compagno Alì.
Trenta anni fa dopo il libro di Venables e le dichiarazioni di Messner e Kurtyka sembrava scontato che lo stile avrebbe decretato il valore di una salita invece ancora oggi celebrazioni di invernali di 8000 viziate da evidenti falli di mano e altre irregolarità che non c’è bisogno della Var. Dovete fare ammenda e non pubblicare più notizie di salite impure o mettere in cima alla notizia ben evidenti le irregolarità. bombole di ossigeno corde fisse avvicinamenti in elicottero vie preparate da altri