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Nepal, ultimatum per il re. E continua il terrore

KATHMANDU, Nepal —  “Ieri sera, il governo ha imposto un nuovo coprifuoco di 18 ore consecutive. Dalle due del mattino in poi, vige l’ordine di sparare a vista su chiunque circoli nelle città Kathmandu, Patan e Bhaktapur.” Queste terribili parole giungono alla nostra redazione direttamente da Kathmandu.

“La coalizione dei sette partiti e i Maoisti non intendono tuttavia piegarsi – continua il racconto del testimone nepalese -. Hanno minacciato la polizia di non disturbare la loro manifestazione di protesta, altrimenti circonderanno il palazzo reale.
 
Il re Gyanendra ha iniziato le consultazioni non solo con gli ambasciatori di USA, India, Cina, ma anche con gli ex – primi ministri. Un messo diplomatico speciale del capo del governo indiano è giunto in Nepal e si sta consultando sia con il re che con i leaders dei maggiori partiti politici dell’opposizione.
 
Il re, ora, vorrebbe lasciare la presidenza del consiglio dei ministri e formare un governo ad interim composto da rappresentanti di tutte le parti politiche in gioco. Un governo che dovrebbe portare il paese alle elezioni generali.
 
Ma i leader dell’opposizione e dei Maoisti non accettano compromessi. Dicono che il re non ha scelta: o lui diventa un re solo “formale”, o il Nepal diventerà una repubblica.”

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