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“Camos” genio e sregolatezza nei racconti di Simone Moro, Manolo e tanti altri suoi amici

“Il Camós era piuttosto rock’n’roll: conduceva una vita un po’ sregolata, ogni tanto gli piaceva bere e aveva scassato più di una macchina nel tentativo di raddrizzare qualche tornante.
Ma quelli che lo schernivano non li ho mai visti ridere mentre affrontavano le sue Vie…”. SIMONE MORO

BRUNO TASSI, per tutti “Camós” (camoscio), ha rappresentato a livello nazionale uno dei più importanti pionieri del free climbing. Negli anni Ottanta la sua totale dedizione a questa disciplina, che poi prese il nome di arrampicata sportiva, lo annovera tra i più forti arrampicatori dell’epoca e le numerose vie che ha aperto parlano ancora di lui. La falesia di Cornalba, in Val Serinain provincia di Bergamo, rappresenta la sua opera d’arte assoluta e l’ambiente ideale nel quale i suoi sogni e le sue visioni si sono realizzate al meglio.

A dieci anni dalla tragica scomparsa, “CAMÓS“, scritto da Lorenzo Tassi ed edito Versante Sud, vuole presentarci il Camós nella forma più completa possibile: come rocciatore, arrampicatore e alpinista, ma soprattutto come uomo! Un personaggio difficile, spigoloso, discusso per i suoi comportamenti, ma amato e apprezzato per la sua maestria nell’arrampicare, la sua schiettezza tipicamente bergamasca e il suo poetico amore per la natura e la montagna.

Il suo carisma e le sue sfaccettature saranno tratteggiati nei racconti e nelle testimonianze dei suoi amici e di chi l’ha vissuto principalmente, ma il suo essere estremo nell’arrampicata e nei suoi eccessi lo si ritroverà qui anche nella profondità delle riflessioni che lui stesso appuntava parlando di natura, amore e filosofia.
Una storia, quella di Bruno Tassi, che viene in questo libro simbolicamente racchiusa in un ideale abbraccio, quello tra la prefazione di SIMONE MORO (il suo più grande discepolo) e il saluto finale di MAURO CORONA (il suo più grande amico d’intesa spirituale).

Una lettura che darà la piena consapevolezza di chi è stato il Camós e di quanto oggi si senta sempre più il bisogno di raccogliere la sua eredità nel coraggio di essere persone libere da ogni convenzione e nell’essere maestri veri.

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