Cronaca

Coldiretti: ci vorranno 15 anni per ricostruire i boschi andati in fiamme

Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco in Piemonte, così stima Coldiretti. I danni non sono stati solo all’ambiente, ma anche all’economia, al lavoro ed al turismo. Non solo quindi il costo degli interventi per emergenza, ma anche la perdita di biodiversità di fauna e flora e l’impedimento nelle aree a fuoco di tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono a settembre decine di migliaia di appassionati. In ultimo le ripercussioni sul turismo per calo delle presenze nelle aree coinvolte.

“Ad alimentare tali incendi sono stati diversi fattori tra cui sicuramente il vento e la siccità, ma anche l’incuria e l’abbandono dei boschi divenuti così facile preda dei piromani – ha spiegato Gabriele Calliari, presidente di Federforeste -. Il fuoco divampa tra la vegetazione secca con pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità. Siamo di fronte all’inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai più di 1/3 della superficie nazionale. Il patrimonio boschivo-forestale andrebbe, invece, valorizzato come risorsa economica capace di produrre valore aggiunto e bisognerebbe attivare azioni preventive che in Italia, purtroppo, mancano”.  

La presidente di Coldiretti Piemonte, Delia Revelli, ed il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa, sottolineano: “È indispensabile prevenire tali fenomeni per difendere i nostri boschi, polmoni verdi del Paese e non arrivare a situazioni d’emergenza, come questa. Le nostre imprese sono fondamentali per presidiare il territorio e stanno svolgendo una importante attività collaborando con i soccorritori, mettendo a disposizione i loro mezzi ed autobotti al fine di aiutare i volontari, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine impegnate nelle operazioni di spegnimento. Al momento non è ancora possibile quantificare complessivamente i danni, ma sarà opportuno che le Istituzioni e gli enti preposti prevedano misure per sostenere l’agricoltura di montagna su cui sicuramente tali incendi graveranno”.

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