E la montagna cataloga i propri beni archeologici
MODENA — Tesori archeologici custoditi dalle montagne. Spesso nascosti, sconosciuti, inosservati. La Provincia di Modena li ha fatti risplendere, raccogliendo tutti i beni della sua montagna in un “Atlante dei beni archeologici della montagna modenese”.
La rupe del Pescale in particolare rappresenta un sito dal pregiato valore archeologico. Alcuni scavi eseguiti nel 1937 e nel 1942 dal paleontologo modenese Fernando Malavolti hanno portato alla luce tracce di un abitato neolitico con fondi di capanna, focolari, tombe, manufatti in pietra e osso, oggetti di terracotta e vasellame in ceramica risalenti al sesto millennio avanti Cristo, ora conservati presso il Museo civico di Modena.
Il volume è stato realizzato dalla Provincia di Modena in collaborazione con il Museo civico archeologico ed etnologico di Modena e la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna.