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La lettera di Roberto, Guida e gestore di un B&B distrutto nel terremoto

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Roberto Di Filippo guida AIGAE e proprietario di un B&B distrutto dal terremoto del centro Italia. 

 

Una vita al lavoro in montagna e nel Bed and Breakfast per accogliere in casa ospiti, amici, i giovani delle scuole con i progetti di educazione ambientale per le avventure sui sentieri della Laga e dell’Appennino. Un sorriso mi fa ricordare dove avevamo amato, cantato, giocato, cucinato, insegnato, sognato, mangiato, pianto. Avrei voluto altri giorni sereni, in ricordo di mio padre muratore con cui avevo costruito il sogno, orgogliosi di far conoscere la Natura e la storia del parco nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga. Sfioro la sua spalla mentre lo rivedo chinato a finire il pavimento di legno della stanza da letto. Non troverete la mia abitazione nella frazione Prato ad attendervi…

Separarsi da quello che avevamo costruito con amore e’ doloroso. Dalle macerie ho recuperato un mattone rosso del camino, cuore della mia storia. Ora non riesco a guardare quello che resta, dovra’ essere demolito per poi ricostruito. Un brutto sogno diventato realtà. Questo rimane del villaggio fonte di ispirazione del turismo naturalistico in una terra devastata dal terremoto.

Quanti anni saranno necessari per tornare a vivere nel mio paese?

Senza quattro mura è duro fare il pendolare fino ad Amatrice, un anno è trascorso con tante le promesse: ”Forza e fatti coraggio, avrai un futuro migliore”. Dimenticate le buone proposte, senti le persone nascondersi lontano. C’e’ chi mi ha risposto con un messaggio: mandami un email e fedremo cosa fare…. ed è scomparso.

Inizia il periodo più difficile: non farci dimenticare.

Dovrei sprecare anni a scrivere email, voglio riprendere il lavoro di guida, educazione ambientale, ospitalità. Servono relazioni ed aiuti concreti. Tante disavventure seguendo solo la lunga via istituzionale. Rischio di rimanere fermo senza un futuro concreto. Un mio amico a l’Aquila son quasi 10 anni che aspetta. Serve un contributo di amore, idee, lavoro, fondi: ognuno nel suo piccolo può essere una goccia che annaffia le radici della rinascita.

Per ben iniziare questo inverno vorrei tornare a lavorare sulle Alpi per mantenere un nuovo pregetto che mi da speranza e forza: gli allenamenti e il corso per maestri di sci. La scorsa stagione sono stato impiegato in un ski-service dell’Alto-Adige in Val Badia. Il lavoro in un paese civile è il primo passaggio per una dignità e un futuro a chi ha perso casa, lavoro, relazioni, amici, parenti, anni di sacrifici e investimenti per il terremoto del centro Italia. 

Aspetto con fiducia

Roberto Di Filippo

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2 Commenti

  1. forse si é accorto che l’onestà non paga, che diamine! rubi! vedrà che sarà riconosciuto e rispettato in questo paese alla deriva.
    piu’ seriamente le faccio tutti gli auguri possibili per riuscire dignitosamente e onestamente
    Baroldi Fabio

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