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Cortina: escursionista troppo stanco chiama l’elicottero

Passato mezzogiorno, un escursionista ha contattato il 118 poiché non era più in grado di proseguire sfinito dalla fatica. L’uomo, S.G., 65 anni, di Ravenna, stava scendendo dal Faloria lungo il sentiero numero 212 che percorre la Val Orita.

E’  stato prima geolocalizzato dalla Centrale operativa grazie all’applicazione per smartphone in dotazione al Soccorso alpino, quindi in suo aiuto è decollato l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Una volta individuato, il turista è stato recuperato con un verricello di 15 metri, per essere trasportato all’ospedale di Cortina per le verifiche del caso.

 

Fonte @Radio Cortina live

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6 Commenti

  1. Fate pagare con tarifazioni elvetiche comprensive dei minutaggi assistenziali dell’ospedale..meno improvvisti e incoscienti girano e meglio è per tutti coloro che di montagna vivono professionalmente e/o seriamente..chi nonèassicurato paghi tutto in questi casi e se non paga..indicare il foro competente e portatelo a giudizio.

  2. In effetti la regola che vale e’ che il soccorso per cause diverse da infortunio o sindrome va a carico del richiedente.Sara’ stata informataprima di attivare il soccorso???O prevale lo spirito del Buon Samaritano ad oltranza seguira’ fattura concomodo.?
    C’e’ da sperare che in albergo o azienda soggiorno o sportello di banca la Turista abbia stipulato a modico costo la polizza Dolomiti Emergency che assicura uno sconto…se tutti facessero cosi’ o con altra assicurazione..i conti tornerebbero …senza eccessivi rabbocchi di bilancio da parte di Regione Veneto. Presumo un ping pong tra assl…di due regioni.

  3. Spunto di riflessione: ma davvero questo escursionista di 65 anni “sfinito dalla fatica” durante una gita su sentiero ha più “colpe” (e, quindi, cit: deve pagare!) nell’aver richiesto l’aiuto del soccorso alpino rispetto ad una cordata di baldi giovani che si caccia su pareti e vie ben più difficili anche quando le previsioni meteo sono avverse? Mi chiedo quale sia il discrimine: se le difficoltà del percorso (sentiero, ferrata, via alpina etc.) che si sta affrontando e dove si viene poi recuperati dal soccorso alpino o ,piuttosto, l’inconscienza dell’escursionista/alpinista di turno che (come capita non di rado) ha commesso un’imprudenza o un grave errore di valutazione. Insomma, si può avere un malore o un infarto anche su di un banalissimo sentiero (e non mi sembra da condannare il fatto di chiamare i soccorsi), ben più grave è invece mettere in pericolo la vita degli altri per la propria sconsideratezza.

  4. Hai ragione, si ha esattamente lo stesso diritto di farsi soccorrere ogni qualvolta che se ne ha “effettivo” bisogno! È sul concetto di “effettivo” (congruo,giustificato) che va approfondito il discorso: dal mio punto di vista l’elisoccorso va pagato sempre, vista l’eccezionalità stessa di un tale intervento.
    A quel punto dovrebbe intervenire poi l’assicurazione a risarcire le spese, e lascerei a loro e ai loro contratti la valutazione della “congruità” o meno dell’intervento. Se ne vedranno delle belle,ma così a occhio e croce direi che si dimezzerebbero le chiamate!!
    Ciao

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