Monte Bianco, allarme clima e trasporti
AOSTA — Sale la "febbre" dell’ecosistema per i cambiamenti climatici, l’aria è ancora troppo inquinata e il traffico è troppo elevato. Buone invece le condizioni demografiche, lavorative e di reddito. Sono questi i dati rilevati dal "Termometro del Monte Bianco", lo strumento dell’associazione Pro Mont Blanc che valuta lo stato di salute del massiccio più alto delle Alpi.
Negativo è il continuo aumento dei consumi energetici con scarsa diffusione delle energie rinnovabili e l’inquinamento dell’aria, in cui la riduzione delle emissione non è ancora adeguata, seppure i limiti europei siano rispettati. Vanno male anche i trasporti, con un eccesso di traffico pesante di attraversamento e anche di uso dell’auto per la mobilità turistica.
Bisognerebbe infine aumentare le raccolte differenziate dei rifiuti e l’agricoltura andrebbe maggiormente incentivata perché è sempre meno diffusa nelle vallate valdostane del Monte Bianco. Migliore è invece stato di salute per demografia e reddito della popolazione. Ottime le condizioni per il lavoro, visto l’alto livello di occupazione, e grande è la partecipazione democratica alla vita politica.
I dati sono stati resi pubblici pochi giorni fa, e derivano dagli studi condotti dall’Associazione Pro Mont Blanc: un collettivo non governativo internazionale fondato nel 1991, che si impegna per una protezione transfrontaliera del massiccio del Monte Bianco e per uno sviluppo sostenibile di tutta la regione alpina.
Al fine di conoscere e rilevare il grado di sostenibilità dello sviluppo del territorio, il "Termometro del Monte Bianco" analizza diversi parametri, di carattere ambientale, economico e sociale. L’indagine è condotta su 15 Comuni: 7 sul versante francese, 5 sul versante italiano e 3 sul versante svizzero.