Alpinismo

Nuova via per Graziani e Trommsdorff

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PARIGI, Francia — Una nuova via sullo spigolo sud del Nemjung, cima nepalese di 7.140 metri che sorge vicino al Manaslu. Questo il bottino di Yannick Graziani e Christian Trommsdorff. I due fuoriclasse francesi hanno aperto la linea a metà ottobre, senza però riuscire a toccare la vetta della montagna a causa di un blocco di ghiaccio che ha ferito Trommsdorff in salita.

Duemilatrecento metri di ghiaccio e misto, superati con 45 tiri di corda. Questa, in sintesi, la via di Graziani e Trommsdorff, aperta tra l’11 e il 15 ottobre. I due alpinisti, giunti in cima alla parete a circa 7000 metri di quota, hanno però fatto dietrofront senza dirigersi verso la cima, da cui li separava una facile, ma lunga, cresta innevata.

Il giorno prima, infatti, una scarica di ghiaccio ha investito la cordata in salita, colpendo Trommsdorff sul caschetto. Nessuna ferita visibile, a quanto pare, ma un persistente stordimento che ha indotto i due alpinisti a fare dietrofront per questioni di sicurezza non appena sono usciti dalla parete.

"Per fare la cima avremmo dovuto passare un’altra notte lassù – ha spiegato Trommsdorff -. Avevamo già alle spalle 4 bivacchi in parete e io non stavo bene dopo quel colpo alla testa. Mi sentivo in stato di shock, anche se non ho mai perso conoscenza. Durante la discesa, ho avuto diversi momenti in cui ero praticamente assente con la testa".

Il piano originale di Graziani e Tromsdorff era di salire il Manaslu, 8.163 metri, ma appena arrivati in Nepal hanno dovuto far fronte a 12 giorni consecutivi di maltempo che hanno impedito loro di acclimatarsi a sufficienza. Per questo motivo si sono diretti verso una montagna di quota inferiore, il Nemjung, che peraltro pare conti, nella storia, soltanto una salita giapponese avvenuta nel 1983.

"E’ la via più bella che abbiamo mai fatto – ha detto Trommsdorff -. Certamente la più ripida, impegnativa e costantemente esposta, anche se forse al Chomo Lonzo o al Pumari Chhish c’erano alcuni tiri più difficili".

Sara Sottocornola

Foto courtesy Climbing.com

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