Alpinismo

A 78 anni Carols Soria va a caccia del suo tredicesimo 8.000: il Dhaulagiri

Carlos Soria sta per tornare in Nepal: destinazione Dhaulagiri (8167 m). Insieme allo Shisha Pangma (8.027 m) è l’ultimo ottomila che gli rimane da scalare. Lo Shisha Pangma era in realtà il suo obiettivo originario per quest’autunno ma le autorità cinesi non gli hanno concesso l’autorizzazione. 

Il 78enne spagnolo conosce bene la montagna, per sette volte ha cercato di salire la settima montagna più alta della terra, vivendo anche esperienze tragiche, come la morte di Pepe Garcés nel 2001. Tre mesi fa è arrivato a 7.700 metri ma è dovuto tornare indietro per problemi di stomaco. Così anche l’anno scorso, sempre lì, dopo aver scalato l’Annapurna, ha tentato la vetta, ma la montagna non era in condizioni. 

Il Dhaulagiri @Nepaladventure

Quest’autunno ci riproverà con Luis Miguel López Soriano, Sito Carcavilla e un team di Sherpa per attrezzare la via. Per preparare la salita Carlos si sta allenando duro nella Sierra Nevada dove si è “rinchiuso” nel CAR di Granada, il Centro di Alto Rendimento pensato apposta per allenamenti intensivi. “Al CAR Devi solo preoccuparti di allenarti, riposare e mangiare, nient’altro. Come qualcuno mi ha detto, questo centro  è qualcosa tra un sanatorio, un monastero e una prigione, più o meno”. 

Intervistato da Desnivel ha raccontato i dettagli della spedizione: “Prendiamo sei sherpa, perché dobbiamo mettere le corde fisse  e sicuramente non ci sarà nessuno sulla montagna”. Preoccupano un po’ le condizioni della montagna. “In tutto il Nepal è meglio scalare in primavera rispetto all’autunno, ma devi essere lì per valutare le condizioni”. Il Dhaulagiri è una montagna abbastanza pericolosa, soprattutto per le valanghe al campo 2 e al campo 1. Anche il traverso per arrivare alla cima non è banale. 

 

Foto in alto: Carols Soria @Luis Miguel López Soriano

 

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Un commento

  1. L’età e’ quella giusta per non avere piu’ remore od impicci.Il successo e’ fare ciò che piace , cima o no.

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