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In montagna meglio nudi o incoscienti? La versione di Kilian

@ Facebook Kilian Jornet

Dopo la polemica sulla sua foto provocazione, senza vestiti sul Monte Bianco, lo skyrunner catalano ha affidato a un lungo post su Facebook la sua visione dei fatti e del suo modo di andare in montagna.

“Sono felice di spingere la gente a fare esperienze nella natura- Dice Kilian- come penso che le persone che si trovano nella natura possano comprendere meglio l’ambiente, la salute e alcuni valori rispetta a chi è sedentario e chi è in ambienti artificiali”.

Tuttavia non va sottovalutato il rischio per chi va in montagna anche se le limitazioni sono qualcosa che non hanno molto effetto, secondo Jornet infatti: “Credo che per esperienza, i regolamenti e le limitazioni possano essere una soluzione a breve termine, ma mai a lungo termine. Questo deve venire dall’istruzione (dai giovani agli adulti) e dalla formazione. Quando sono fuori a provare qualcosa torno indietro  il 50 % delle volte”. Per le condizioni, il meteo, oppure perché quello che si vuole andare a fare è al di là delle capacità. 

Nel post Kilian cita anche Anselme Baud: “Una volta disse che quando era giovane aveva paura di se stesso, non conoscendo le sue capacità, ma non aveva paura dell’ambiente, e una volta diventato più grande è stato il contrario. Dobbiamo capire che le montagne non sono molto prevedibili, e non è possibile che si possa fare una cosa del genere. Le montagne si sposta, le rocce cadono, i crepacci si aprono, le valanghe scendono… e che è diverso in ogni area di montagna, a seconda della formazione geologica (granito, calcare…) le condizioni meteorologiche (vicino al mare,  più a nord o a sud…)”. 

Si parla anche dell’umiltà davanti alle nostre capacità, la nostra tecnica, da affinare in luoghi sicuri. E non smettere mai di imparare. “Osservando la natura e le montagne dove siamo (guarda i ghiacciai d’estate per vedere come i crepacci si stanno muovendo, guarda le condizioni neve ogni giorno e come i venti li colpiscono, guarda come il caldo Le temperature colpiscono le rocce in ogni luogo, dove il sole colpisce per avere neve soffice o dura o ghiaccio…). Più importante è avere dei mentori. Persone con più conoscenze e esperienze che condividono con noi”.

 

In sostanza Kilian dopo la “goliardata” sul Monte Bianco decide di prendersi sul serio e spiegare veramente quale preparazione ci sia dietro a una uscita in montagna. E il tutto si può riassumere così:” Le mie capacità/esperienza + condizioni di montagna + attrezzi e tecniche: Vale la pena di andare o no?”

 

Foto in alto @Ansa

 

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