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Yoga, una montagna di benefici e una lezione gratis da scaricare!

Yoga e montagna, il binomio è sempre più stretto. Tante le iniziative nelle diverse località montane che consentono di praticare questa antica disciplina immersi totalmente nella natura.

Laura Visinoni

I benefici dello yoga, sia a livello mentale, che fisico, nella vita di tutti i giorni sono innumerevoli. Anche per chi frequenta la montagna, nelle sue molteplici attività ludiche e sportiva, praticare lo yoga può aiutare. Abbiamo chiesto a Laura Visinoni di yoganride.com, arrampicatrice (non solo) e insegnante yoga, di rispondere ad alcune nostre domande. 

Vi anticipiamo già da ora, che alla fine dell’intervista dovrete assolutamente correre a comprare un tappetino!

 

Laura, perché si dovrebbe praticare yoga se si va in montagna? E quali sono i benefici?

Praticare yoga, per chi ha l’abitudine di andare in montagna, è importante per due motivi: uno di carattere fisico, e uno di carattere energetico e spirituale. Corpo e mente, per intenderci. Entrambe queste realtà, infatti, entrano in gioco quando ci ritroviamo a passare del tempo in montagna… oppure sul tappetino.

Lo yoga infatti è una disciplina – o uno stile di vita – che non si limita alle posizioni (asana) che pratichiamo sul tappetino, ma anche ad una più ampia serie di insegnamenti che sono volti a mostrarci il cammino verso l’equilibrio fra corpo e mente… e ad insegnarci a vivere il famoso “qui ed ora”. Ed è proprio attraverso questa ricerca di vivere il momento presente, unita ad una buona condizione fisica, che lo yoga è in grado di aiutarci a vivere la montagna in maniera differente, e forse più consapevole.

Lo yoga si compone di diverse tecniche, che vanno dalla pratica delle posizioni, alle tecniche di controllo del respiro, alla meditazione e alle tecniche di purificazione. Ogni tecnica ha numerosi vantaggi, sia dal punto di vista fisico che mentale.

Foto: yoganride.com

La pratica degli asana aiuta a mantenere – o a raggiungere – uno stato ottimale di agilità e flessibilità, lubrificando inoltre le articolazioni e rinforzando le ossa. Ciò significa sentirsi bene ed in forma durante l’attività fisica, ma significa anche dire addio a molti dolorini post attività sportiva, e limitare o evitare fastidiosi infortuni.

Le tecniche di controllo del respiro invece, ci insegnano come utilizzare la respirazione a nostro vantaggio, utilizzando la consapevolezza per controllare il flusso del respiro. Imparando a respirare correttamente si ottiene il risultato di ossigenare maggiormente il corpo, ricaricandolo di nuova energia (prana). In questo modo, tutti i muscoli, i tessuti, gli organi e le cellule lavorano al meglio, ottimizzando il dispendio energetico. Dal punto di vista energetico ciò significa anche che il nostro prana circola correttamente nel corpo, facendoci sentire attivi ed energici, e, dal punto di vista fisico, significa aumentare in maniera sostanziale la resistenza allo sforzo per fare attività fisica più intensamente e più a lungo.

A livello mentale lo yoga si rivela straordinario perché, attraverso il controllo del respiro, impariamo anche a gestire e controllare le emozioni, aiutandoci a mantenere il controllo e la concentrazione e facendoci sentire pronti e reattivi nelle situazioni insolite, di panico o pericolo.

Inoltre grazie allo yoga  sviluppiamo la propriocezione, ovvero impariamo a conoscere ed ascoltare il nostro corpo ed i suoi limiti. In questo modo non eccediamo oltre nelle nostre capacità, evitando molte situazioni che potrebbero compromettere la nostra salute e quella degli altri. In più, poiché lo yoga agisce anche sul sistema nervoso, calmando la mente, si riduce la tensione nervosa e la pressione emotiva, prima e durante le competizioni.

(Per maggiori informazioni sui benefici dello yoga, puoi dare un’occhiata a questo articolo pubblicato sul blog di Yoga n’ Ride: I 12 benefici dello Yoga >> https://yoganride.com/12-benefici-dello-yoga-sul-corpo-e-sulla-mente/, ndr)

 

Foto: yoganride.com

Lo yoga e la montagna hanno come comune denominatore lo sviluppo della capacità respiratoria, esistono esercizi particolari per migliorarla?

Certo che si. Questa parte dello yoga che riguarda le tecniche di controllo del respiro si chiama Pranayama. Esistono diversi tipi di Pranayama ed il loro scopo è quello di dirigere il Prana, ovvero l’energia vitale, all’interno del corpo, per farla circolare correttamente.

Queste tecniche contribuiscono molto a migliorare la capacità respiratoria, poiché si impara ad utilizzare a pieno la nostra capacità polmonare.

Molti di noi, infatti, hanno una respirazione molto corta e superficiale, che ci porta a respirare utilizzando solo una piccola parte dei nostri polmoni. Abituandoci a praticare le tecniche di controllo del respiro, impariamo ad utilizzare anche quella parte di polmoni che per molto tempo è rimasta li in attesa di essere risvegliata. Quando utilizziamo a pieno i nostri polmoni, il corpo si ricarica di nuovo ossigeno e ancora una volta, ciò è tradotto in energia, forza e vitalità del corpo e della mente.

 

Quando praticare yoga in montagna? Prima o dopo l’attività?

Prima, durante e dopo…. e la realtà è che non sto scherzando perché ogni fase è molto importante. Lo yoga fatto prima di andare in montagna ha lo scopo di preparare corpo e mente, riscaldando i muscoli e calmando la mente, favorendo la concentrazione.

Una buona pratica in questo senso è il famoso Saluto al Sole (su questo post: https://yoganride.com/saluto-al-sole-cose-come-farlo-e-perche-fa-bene/ trovi tutte le istruzioni su come praticarlo nella maniera corretta, ndr).

Lo yoga ideale da fare prima della montagna dovrebbe essere una sequenza attiva, dinamica ma senza esagerare, per non correre il rischio di spaccarci le gambe in due ancora prima di partire. In questo caso, la pratica ideale è la ripetizione di qualche ciclo di saluto al sole.

Foto: yoganride.com

Fare yoga durante l’attività in montagna invece, qualunque essa sia, si fa semplicemente vivendo il qui e ora, per esempio prestando attenzione a come stiamo respirando, a come appoggiano i piedi, alla natura che ci circonda, ascoltando i rumori della natura ecc… insomma, vivendo il momento presente. Grazie a questo atteggiamento, possiamo godere a pieno della bellezza del paesaggio circostante e delle sensazioni che la montagna ci regala.

Dopo la montagna lo yoga è molto utile perché, quando i muscoli sono affaticati, grazie alla pratica li aiutiamo recuperare velocemente, ricaricandoli di nuovo ossigeno. In questo modo, abbreviamo i tempi di recupero. Ovviamente, poiché durante l’attività fisica i muscoli si stancano parecchio, dopo la montagna è importante scegliere lo yoga giusto, cioè una lezione rilassante dal ritmo dolce, mirata all’allungamento muscolare ed al recupero fisico.

Infine, nei giorni in cui non si va in montagna, si può usare lo yoga come mantenimento, scegliendo una sequenza un pochino più fisica se il nostro obiettivo è migliorare le performance sportive, oppure terapeutica se vogliamo dedicarti ad una patologia nello specifico, come lo yoga per la schiena, per rilassare il nervo sciatico, per l’epicondilite ecc… o ancora, una sequenza rilassante mirata all’allungamento muscolare.

Di yoga ce n’è di tutti i tipi insomma, ed è per questo motivo che su Yoga n’ Ride, offriamo la possibilità di selezionare le lezioni per tipologia di yoga che si vuole praticare (comprese sequenze specifiche per lo sport), per durata e parte del corpo.

 

Può essere un valore aggiunto praticare yoga in ambiente montano?

Credo che sia molto facile comprendere che dal punto di vista energetico è ben diverso fare una passeggiata in montagna piuttosto che in mezzo al traffico, o in un centro commerciale. Non so se è una reazione solo mia… ma a me capita che i centri commerciali mi scarichino completamente di energia, e torno a casa stanca morta, mentre, quando vado in montagna, torno con una sensazione di rigenerazione profonda… in realtà sono sicura che sia così anche per molti di voi!

Foto: yoganride.com

In montagna l’aria è più pura, che tradotto in termini yogici, significa più prana, più energia vitale, ma non solo. In montagna non c’è (o c’è meno) inquinamento acustico e tecnologico, ci sono meno distrazioni, tutte cose che disturbano la mente e in un certo senso … ci sballano i chakra!

In montagna, così come al mare, o qualsiasi ambiente che sia il più naturale possibile, senza contaminazione umana, è più facile staccare la spina e riconnetterci con noi stessi e d il nostro mondo interno.

 

La pratica dello yoga è consigliabile a tutti?

Una famosa citazione dice che “tutti possiamo respirare, quindi tutti possiamo fare yoga”. Come abbiamo visto prima, lo yoga non è solo quello che facciamo sul tappetino, ma è anche e soprattutto la ricerca dell’equilibrio, e del vivere il qui ed ora.

In questo senso, tutti possiamo fare yoga, però la cosa importante da considerare è che non tutto lo yoga va bene per tutti. Mi spiego meglio: lo yoga si compone di diverse tecniche, che vanno dalla pratica delle posizioni, alle respirazioni, ai gesti delle mani, alla meditazione ecc… Di conseguenza esistono moltissimi modi di fare yoga, poiché in funzione di come si combinano tra loro queste tecniche, in funzione della formazione dell’insegnante, in funzione del ritmo e dell’intensità della lezione, si possono creare diverse sequenze e diversi modo di praticare.

Per cui, possiamo partecipare ad una lezione di yoga in cui la maggior parte del tempo si sta seduti gambe incrociate a respirare e meditare, ed altre lezioni in cui si suda parecchio. Per questo motivo, per essere sicuri di fare lo yoga giusto e di partire col piede giusto, bisogna scegliere il proprio stile in modo accurato, e il modo migliore per farlo è provare diversi stili, con diversi insegnanti.

Infine, la cosa fondamentale è che se si soffre di determinate patologie, prima di srotolare il tappetino, è meglio parlarne con l’insegnante ed assicurarsi che lo stile proposto sia adatto a noi.

(Se non hai mai praticato yoga in precedenza, ma vorresti iniziare, si consiglia di leggere questo articolo: Yoga, ecco come iniziare >> https://yoganride.com/yoga-ecco-come-iniziare/)

 

Foto: yoganride.com

Cè uno yoga specifico per le diverse discipline montane?

Come dicevo, lo yoga si compone di diverse tecniche e posizioni.  Poiché ogni asana, ogni respirazione, ed ogni tecnica yoga agiscono sia a livello fisico (lavorando su determinati muscoli), che a livello mentale ed anche a livello energetico, in funzione di come abbiniamo tra loro le posizioni e tecniche, si possono creare delle sequenze mirate ad un obiettivo specifico, come per esempio quelle dedicate allo sport.

Questo argomento mi sta particolarmente a cuore, poiché la passione per lo sport mi ha portata a continuare la mia formazione yoga in questa direzione, studiando ed elaborando sequenze specifiche per gli sport che mi appassionano, come l’arrampicata, il surf, lo snowboard e la corsa.

Per quanto riguarda l’arrampicata, ho creato un programma specifico, composto da una serie di lezioni ideali da fare prima e dopo l’arrampicata – o qualsiasi attività montana-, che comprende anche una serie di lezioni da fare come mantenimento, ed anche sequenze terapeutiche per le principali patologie che ricorrono a chi pratica assiduamente sport in montagna, come per esempio la sequenza per l’epicondilite o per allungare e distendere il bicipite femorale ed il muscolo piriforme.

 

E’ possibile dare un’occhiata al programma cliccando qui: https://pro.yoganride.com/yoga-per-arrampicata-programma-completo/

Che ne dici? è venuta voglia di fare un po’ di yoga? Super! Perché cliccando su questo link: http://yoganride.com/lezione-di-yoga-post-arrampicata-accedi-gratis/ è possibile accedere gratis ad una fantastica lezione di yoga, ideale da fare dopo la tua attività in montagna.

 

 

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