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Everest, rimosse 5 tonnellate di rifiuti

La montagna più alta del mondo, l’Everest, negli ultimi tempi è stata invasa da sempre più spazzatura. Spesso la causa è l’inciviltà degli alpinisti, o pseudo tali verrebbe da dire, che non provvedono a smaltire almeno quanto possibile dei loro rifiuti una volta che ritornano a valle; con la complicità del Governo nepalese, che non applica una norma per cui ad ogni persona che si reca in quota sarebbe imposto di smaltirne almeno 8kg, e la troppo frequente assenza degli ufficiali di collegamento, preposti a controllare in materia.

Così le iniziative per ripulire il tetto del mondo si moltiplicano, per fortuna, e di recente è stata la volta dell’associazione francese “Montagne et Partage”, che ha rimosso ben 5 tonnellate di rifiuti. Tutto questo con una spedizione di 40 giorni che prende il nome di “Everest Green”, iniziata il 13 aprile e finita il 23 maggio, e che ha recuperato spazzatura tra il campo base a 5.300 metri e Colle Sud a 7.906 metri. Tutto questo ad un costo di 150.000 euro, a carico interamente di “Montagne et Partage”. Delle 5 tonnellate, dichiarano dalla missione francese, 2 sono state portate a Namche per essere incenerite mentre 3, composte da materiali riciclabili come alluminio, nylon, corde, tessuti e plastica, sono state inviate a Kathmandu per le lavorazioni più opportune.

Nella dichiarazione francese si legge anche, nell’ambito della lunga collaborazione tra la Francia e il Nepal, un invito a far crescere la coscienza ambientale in tutti coloro che sono coinvolti sul tema. A coronamento del termine di questa operazione, l’ambasciatrice francese in Nepal Yves Carmona ha ringraziato il gruppo che ha partecipato alla spedizione che ha ricevuto una bandiera simbolica.

Foto repertorio @ Telegraph.com

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