Alpinismo

Everest, mai così tanta spazzatura

L’Everest non è mai stato così pieno di immondizia, così raccontano gli sherpa che in questi giorni stanno andando su e giù dai campi superiori. Il problema maggiore fino ad ora è in zona campo 2, a 6460 metri, ma c’è spazzatura disseminata un po’ ovunque.

La ragione, oltre l’innegabile inciviltà di alcuni alpinisti, è anche dovuta al fatto che la scorsa stagione la gran parte degli ufficiali di collegamento, deputati tra le altre cose a controllare che i rifiuti vengano smaltiti e portati via, non si è presentata al campo base. A ciò si aggiunge l’inefficienza del Governo nepalese che non sta rendendo operativa la regola per cui ogni alpinista deve portarsi via almeno 8 kg di rifiuti. Non controllate e senza sanzioni molte spedizioni commerciali hanno così lasciato la loro immondizia sull’Everest.

Photo @ Sagarmatha Pollution Control Commettee

Alcuni team negli ultimi giorni stanno raccogliendo un po’ di spazzatura: “In un’ora la nostra squadra ha raccolto quasi un quintale di immondizia a pochi passi dal campo base. Per lo più sono piccoli sacchetti di plastica, involucri, pezzi di tenda, batterie, vecchie bandiere di preghiera, sacchi e vecchi barattoli” ha raccontato Ben Jones, team leader dell’Alpine Ascents International expedition, aggiungendo che la maggior parte dei rifiuti non sono al campo base, ma sulla montagna, in special modo sul ghiacciaio.

Nel frattempo la Expedition Operators Association of Nepal ha inviato alcuni sacchi a campo 1 e campo 2 per raccogliere l’immondizia, che nell’intenzione dovrebbe essere portata via in elicottero la prossima stagione.

Da segnalare anche la campagna “Say no to Plastics, Save Himalaya” del Sagarmatha Pullution Control Commettee che con le tende abbandonate durante la valanga del 2015 che travolse il campo base dell’Everest a seguito del terremoto, ha creato dei sacchi per l’immondizia, che sono stati distribuiti alle comunità locali del Khumbu. 

(Fonte: THT – Foto @ THT – Ben Jones)

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