CASTELBELLO CIARDES, Bolzano — "Chi va in montagna ormai si sente troppo sicuro. Il cellulare e l’elisoccorso, ci danno un senso di sicurezza che ci può trarre in inganno". Questa l’opinione di Reinhold Messner in merito ai tanti, troppi, incidenti avvenuti quest’anno sui monti. Ma la colpa non è certo delle montagne, e a volte, precisa il re degli ottomila, neanche degli uomini.
Alla luce, poi, di episodi come il tragico incidente capitato ai 4 uomini del Soccorso Alpino, morti sabato scorso sulle Dolomiti, inevitabile è interrogarsi sulla questione.
"Chi va in montagna ormai si sente troppo sicuro – ha detto Reinhold Messner ieri dalla stampa -. "Il cellulare e l’elisoccorso, che arriva anche nei punti più impervi, ci danno un senso di sicurezza che ci può trarre in inganno. Gli incidenti mortali si verificheranno sempre finchè la gente va in montagna. Questo è una sorta di legge della natura".
E anticipando chi fa in fretta ad alzare il dito contro la "montagna assassina" (come spesso si sente dire), Messner continua. "Ma la colpa non è della montagna: il numero degli incidenti aumenta in proporzione con il crescente numero di persone che affrontano le scalate. Le disgrazie non avvengono solo per errori commessi dall’escursionista e alpinista, ma anche per forze maggiori come fulmini, caduta di sassi e valanghe. E’ una illusione – conclude l’alpinista – poter andare in montagna in totale sicurezza".
Fermo restando questo, rimane però da chiedersi quali siano i provvedimenti da prendere per evitare l’evitabile.
