Arrampicata

Aperta la via “No Mafia” a Capaci

Sopra a dove avvenne la strage di Capaci ora sorge la via “No Mafia”. Gli autori sono Daniele Bagni e Luciano Bizzotto, due alpinisti piemontesi e istruttori del CAI di Chivasso, che hanno aperto questo nuovo tracciato di media difficoltà, lungo 100 metri e che prevede tre tiri.

A marzo 2017 una gita scolastica ha scelto di visitare il percorso della legalità a Palermo, passando anche per la casina No Mafia. Sul luogo i bambini incontrano Antonio Vassallo, tra i primi testimoni della strage di Capaci; durante il racconto una maestra, Cesi Priano, nota le pareti rocciose circostanti e parla della passione del marito per l’arrampicata a Vassallo, e di quante possibili nuove vie potrebbero essere tracciate su quelle rocce. Dal canto suo Antonio esprime il suo desiderio di avvicinare i giovani allo sport proprio su quelle pareti.

Proprio da questo incontro nasce la nuova via: Daniele Bagni, marito della maestra, contatta alcuni amici per aprire una via proprio dove Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta sono stati uccisi. In due giorni, con l’amico Luciano, tracciano il sentiero, in un terreno fino ad allora incolto, e attrezzano la via. Il nome viene scelto proprio ispirandosi alla scritta che campeggia sopra alla casina, “No Mafia”.

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