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La storia di Matteo Della Bordella e del canalone Marinelli

“Tutto avremmo pensato, davvero, tranne questo” si legge improvvisamente sul profilo Facebook dei Ragni di Lecco. Quale follia avrà sconvolto i maglioni rossi oramai abituati a kayak e ad immense pareti inesplorate dall’altra parte del mondo? “Il nostro idolo Nicolas Favresse con il nostro Matteo Della Bordella, sci in spalla, una lunghissima salita e poi sci ripido in ambiente”. 

Il fatto che il gruppo lecchese sia più sorpreso a vedere Della Bordella con gli sci ai piedi, piuttosto che su un kayak gonfiabile sull’Isola di Baffin, ci fa divertire molto, ma lasciando perdere questi nostri divertissement veniamo al punto: Matteo, in pausa dall’arrampicata a causa di un infortunio subito in Patagonia all’anulare sinistro, Nico Favresse e Tommaso Lamantia hanno salito e disceso con gli sci il canalone Marinelli, sulla est del Monte Rosa.

Una storia questa che inizia con una domanda che l’alpinista si è posto: “Cosa posso fare in questi due mesi di riposo dalla scalata?”. La risposta ve la lasciamo raccontare direttamente da lui sul sul suo blog, che potete leggere qui.

 

(Foto in alto @ Matteo Della Bordella)

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Un commento

  1. Simon Anthamatten e Michi Wohlleben sono gli Zurbriggen dell’alpinismo moderno gente che va ovunque su difficoltà gigantesche e correndo. A Della Bordella e soci il merito di aver preso l’idea di Glowacz e Albert, kayak in oceano artico verso big walls durissime. Solo dei fuoriclasse possono fare gli Zurbriggen in alpinismo. Comunque non dimentichiamo che Hans Kammerlander magari su roccia non era un fenomeno ma su misto e sci sì

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