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A Rieti nasce il corso di laurea in Scienze della Montagna

di Gian Luca Gasca

RIETI – Con la riorganizzazione del Corpo Forestale dello Stato, oggi passato sotto la gestione dei Carabinieri, anche l’università si è trovata a dover fronteggiare dei grossi cambiamenti. “La scomparsa della Forestale”, ci spiega Tatiana Marras, ricercatrice dell’Università della Tuscia, “ha visto ridursi anche il numero di iscritti a Scienze Forestali. Per questo oggi stiamo puntando tutto sul nuovo corso di Scienze della Montagna”. Un percorso formativo giovane che nasce dall’osservazione dell’esperienza alpina di UNIMONT e che quindi mira a formare professionalità in grado di costruire imprese innovative, tecnologiche ma attente alla tradizione ed al territorio. Un percorso di estrema importanza sul nostro Appennino che negli anni ha subito uno spopolamento molto più rapido a quello alpino e che, comunque, ha sempre ottenuto meno attenzioni territoriali rispetto alla zona alpina.

“Il nuovo corso di laurea”, aggiunge ancora Tatiana “vuole unire il background di conoscenza delle Scienze Forestali alla cultura e tradizione montana. Un cammino in cui stiamo riuscendo grazie sia alle competenze universitarie che a quelle del Club Alpino con cui organizziamo seminari ed eventi per gli studenti”. Un esperimento, questo, che pare funzionare perché, ad oggi, “ha attirato già un centinaio di studenti con età variegata dai 19 ai 60 anni. Tutti provenienti dal bacino reatino o delle regioni limitrofe”. Gente appassionata e attaccata al proprio territorio. Giovani che non vogliono lasciare nonostante tutto, perché Rieti e le sue alture sono le zone martoriate dagli ultimi terremoti. Sono aree dove la gente dorme con il borsone sempre pronto sulla porta, per scappare.
Posti dove vedi la resilienza negli occhi delle persone e anche in quelli degli iscritti a questo corso di laurea. “Giovani che vogliono resistere e non abbandonare”, ci ha detto Tatiana prima di lasciarsi andare ad un libero sfogo sulle mille difficoltà nel continuare a lottare tra cui “le nuove regole imposte dal MIUR che non prendono in considerazione il terremoto e lo spopolamento che ha generato. Pretendono che un corso di laurea per esistere abbia almeno sessanta iscritti cosa che, a parte il sisma, ci sarebbe impossibile, perché molte delle nostre aule sono da cinquanta posti”.

Scienze della montagna è il corso di laurea perfetto per gli amanti della montagna, ma soprattutto per quelli che vorrebbero un giorno creare economia grazie alle terre alte. “Ma anche per quelli che non hanno la testa di studiare cinque anni”, conclude divertita Tatiana. “In tre anni il nostro corso offre ai ragazzi gli strumenti per crearsi qualcosa di loro e poter diventare imprenditori delle terre alte”.
Quindi, se siete prossimi alla maturità, date un’occhiata al sito di Scienze della Montagna e fateci un pensiero. www.scienzedellamontagna.it

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