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Air Alps in crisi: tagli e licenziamenti

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BOLZANO — Crisi nera sui cieli di Austria e Alto Adige. La compagnia aerea Air Alps ha presentato un programma di risanamento previsto dal diritto fallimentare austriaco. Dopo la cassa integrazione, entrata in vigore da marzo per molti lavoratori, i nuovi provvedimenti prevedono una drastica riduzione del personale: da 142 a 57 dipendenti.

Lo scorso febbraio erano arrivate le prime notizie riguardanti i problemi economici di Air Alps. L’operatore aereo aveva messo in cassa integrazione 120 dei 144 dipendenti, di cui 68 italiani. Secondo quanto avevano comunicato i vertici della compagnia aerea tirolese, controllata da una cordata di imprenditori altoatesini e con sede a Innsbruck, il provvedimento doveva rimanere in vigore al massimo fino ad ottobre. L’azienda infatti, contava di recuperare aumentando il capitale e tagliando i collegamenti.
 
In realtà le cose sono andate diversamente, molto peggio di quanto si augurava la dirigenza, visto che dalla cassa integrazione sono dovuti passare direttamente al taglio del personale. E a un taglio drastico.
 
Secondo il programma di risanamento previsto dal diritto fallimentare austriaco, oltre a una consistente riduzione dei voli, sfoltirà decisamente anche il personale. I dipendenti passeranno da 142 a 57. La mobilità riguarderà 47 lavoratori in Austria, mentre in Italia i relativi provvedimenti sono in fase di preparazione.
 
Da novembre saranno servite solo due tratte con tre aeromobili. Solo sul volo Bolzano-Roma nell’ultimo anno il numero dei passeggeri è diminuito del 30 per cento.
 
 
Valentina d’Angella

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