Alex Txikon e tutta la sua squadra sono in questo momento in viaggio per Kathmandu per “risolvere dei problemi con l’Agenzia”.
Quello che è accaduto, secondo quanto riporta Desnivel, è che l’agenzia nepalese Seven Summit ha smontato ieri il campo base all’Everest per concludere la spedizione, una decisione secondo il team di Txikon presa unilateralmente e senza il consenso dell’alpinista, che contrariamente avrebbe voluto fare un altro tentativo di attacco alla vetta. C’è da chiedersi se i due operatori al campo base non avessero avuto sentore di quello che stava accadendo al base.
Il team è ora stato costretto a trasferirsi a Kathmandu per trovare una soluzione alla situazione non facile in cui si trova Txikon, infatti è proprio l’agenzia nepalese responsabile di tutta la logistica del campo base, tra cui il materiale (cibo, tende, cucina, pannelli solari ecc), ma anche il personale, come cuochi, portatori ed anche gli sherpa, che secondo il giornale spagnolo sarebbero stati ingaggiati proprio da Seven Summit.
Txikon ora dovrà cercare di riorganizzare tutto in pochi giorni.
Francamente è incomprensibile come l’agenzia Seven Summit, il cui manager Mingma Sherpa è certamente uno dei più esperti organizzatori di spedizioni alpinistiche, abbia potuto agire in questo modo senza una specifica autorizzazione del capo spedizione, anche un fraintendimento è piuttosto incomprensibile visto il dispiego di mezzi di comunicazione. Altre cause possono essere solamente una richiesta perentoria dell’ufficiale di collegamento o del dipartimento del turismo del Nepal.
Txikon, che per ora ha lasciato parte del suo materiale al campo base con un responsabile, dovrà impiegare le prossime ore a trovare con urgenza una soluzione, riconfermando l’incarico alla Seven Summit o trovando una nuova agenzia, ma la cosa sarebbe estremamente complessa. Il rischio è che debba rinunciare alla sua spedizione invernale all’Everest.