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Ermanno Salvaterra sulla salita dei Ragni al Murallon: “WOW!”

Arrivano le prime foto ed i primi dettagli della salita al Cerro Murallon. Gli ultimi da Matteo della Bordella sul suo profilo Facebook: “5 Febbraio, ore 7. Dopo un bivacco nella neve a 200 metri dalla fine della parete, inizia ad albeggiare. Non siamo baciati dai primi raggi di sole, come ci aspetteremmo su una parete Est e ci rendiamo subito conto che il tempo sta cambiando: le nuvole pian piano si addensano sopra di noi ed arrivano le prime folate di vento…
David attacca il primo tiro dopo il bivacco, sopra di noi ancora 200 metri verticali di roccia e ghiaccio (che si riveleranno i più impegnativi della via), sotto di noi 800 metri di parete già saliti.
Alle 13 siamo tutti in cima alla parete, le folate di vento sono sempre più forti, inizia a nevischiare e la visibilità si riduce. Con noi abbiamo 2 corde, 4 chiodi, un set di nuts e uno di friends. 
Proseguiamo fino alla cima e dobbiamo prendere una decisione difficile: calarci per 1000 metri dalla parete appena salita con il poco materiale a disposizione e il vento sempre più forte o tentare una discesa per lo sconosciuto versante Ovest?“.

Nel frattempo di poter leggere come termina il racconto di Matteo, sulle pagine del sito dei Ragni di Lecco, arriva il commento di Ermanno Salvaterra, “l’uomo del torre”, leggenda dell’alpinismo patagonico. 

Qualche giorno fa ho letto dei Ragni al Cerro Murallon. Da subito sono rimasto senza parole. Mi sono detto WOW! Siete stati semplicemente bravissimi. Ma questa è una parola che non rende…” Continua a leggere il racconto di Carlo Aldé, sul sito dei Ragni di Lecco

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