Alpinismo

Manaslu: Panzeri riparte per la vetta

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KATHMANDU, Nepal — Weekend decisivo anche sul Manaslu, dove Mario Panzeri partirà questa notte per tentare di nuovo di raggiungere la cima della montagna. Con lui l’americano Nick Rice, alcuni alpinisti russi e tre ragazze andaluse: gli ultimi rimasti ai piedi del gigante himalayano. Se n’è andato in questi giorni, infatti, anche lo spagnolo Carlos Pauner: "C’è un limite a tutto – ha detto l’alpinista -. Dopo 40 giorni non ne posso veramente più".

Panzeri e Rice, 24enne alpinista di Los Angeles, partiranno questa notte dal campo base per raggiungere campo 2. Domenica dovrebbero salire a campo 3 e poi lunedì 18 maggio tentare la vetta da lì.

Il difficile tratto sopra quel campo, che ha messo in difficoltà gli alpinisti durante il tentativo di vetta di fine aprile, ora è già attrezzato ma le corde fisse saranno probabilmente sepolte da neve e ghiaccio. "Lina e le ragazze spagnole hanno pianificato di dormire a campo 4 sabato notte – scrive Rice sul suo sito web -. Noi quindi dovremmo riuscire senza problemi a salire dal campo 3 perchè probabilmente le fisse saranno state sistemate da loro il giorno precedente".

Nel complesso, comunque, non sarà una salita facile, perchè le forti nevicate dei giorni scorsi hanno di nuovo seppellito le tende dei campi alti e gli alpinisti rimasti sulla montagna, a batter traccia e preparare la via, sono davvero pochi. Oltre a Panzeri, Rice e le spagnole, infatti, pare ci siano solo i 4 russi guidati da Alex Bolotov. Fino a campo 3, Panzeri dovrebbe essere supportato da uno sherpa, messo a disposizione da Alberto Magliano che ha lasciato il campo base a fine aprile.

Carlos Pauner, che due settimane fa era arrivato a soli 60 metri dalla vetta e che sembrava il più deciso di tutti a riprovare la salita, ha infatti lasciato il campo base in elicottero un paio di giorni fa. L’alpinista e il suo cameramen Javier Perez, reduce da alcuni congelamenti, provati da 40 giorni di spedizione e da estenuanti attese, hanno preferito andarsene nonostante le previsioni chiamassero un imminente finestra di bel tempo.

"Non ne possiamo più – ha detto Pauner prima di lasciare il base -. Dopo 40 giorni su questa montagna abbiamo raggiunto il limite. Nei giorni scorsi sono caduti altri due metri di neve: i campi sono seppelliti, vanno reinstallati, la montagna è molto carica e prima di una settimana non sarà sicura. Da quel giorno di aprile in cui sono arrivato così vicino alla cima, la situazione non ha fatto altro che peggiorare. Ne ho abbastanza, noi torniamo a casa".
 

Sara Sottocornola

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