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Appennino: firme contro invasione caprioli

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REGGIO EMILIA — Migliaia di firme contro i caprioli. Questa la protesta avviata dalla Coldiretti dell’Appennino Reggiano, che quest’anno devono fare i conti con oltre cinquantamila esemplari di capriolo. Una popolazione così vasta da costituire una minaccia per raccolti, proprietà private, salute pubblica e sicurezza stradale.

I dati sulla popolazione di caprioli sono stati forniti dalla sezione di Carpineti del Corpo Forestale dello stato, che nel 2008 ha calcolato la presenza di ben 51mila caprioli sulle alture circostanti. "Se confermato – sostiene la Coldiretti – si tratterebbe di un numero di gran lunga superiore al numero di bovini presenti intutta la Comunità Montana".

Questa "invasione" di caprioli spaventa gli agricoltori i quali, senza perdere tempo, hanno iniziato a raccogliere le firme per far approvare un piano straordinario che consenta ai cacciatori di aumentare il numero di capi da abbattere e regoli in qualche modo la loro presenza. Fonti locali riferiscono di oltre 3000 firme raccolte in pochi giorni: numeri che testimoniano l’elevata sensibilità al problema nella zona.

"La loro presenza in questi numeri non è sostenibile per il nostro territorio – sostengono gli agricoltori -. In pericolo non ci sono solo i raccolti. Questi animali trasportano le zecche e fungono da veicolo per le malattie da esse trasmesse. Ci sono poi da considerare il degrado dei boschi e gli incidenti stradali causati dai caprioli che attraversano le strade cercando il cibo".

Sara Sottocornola

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