KATHMANDU, Nepal — Si chiama Jobo Rinjang, è alto 6.778 metri e ha una cresta sommitale davvero mozzafiato. E’ su questa montagna inviolata che gli americani David Gottlieb e Joe Puryear hanno aperto, nelle scorse settimane, una via diretta di 1700 metri sulla parete sud.
Una volta ai piedi della montagna, hanno valutato la parete e deciso che la sud del Jobo Riniang fosse la via più sicura. I due hanno raggiunto la cima in due giorni di scalata, facendo un bivacco a 6500 metri nel mezzo di una bufera di neve dopo 21 ore di scalata. La salita è stata molto impegnativa per le continue scariche di sassi, tipiche dei versanti meridionali esposti al sole, ma entrambi ne sono usciti senza nessuna ferita.
Hanno bivaccato un’altra volta sulla cima, e il giorno dopo hanno provato a superare l’affilata cresta di circa due chilometri che conduceva alla vetta del Lunag. La cornice di neve però si è rivelata troppo pericolosa, a causa del caldo, e così i due hanno fatto dietro front e, dopo un altro bivacco in cima al Jobo Rinjang, sono ridiscesi dalla via di salita.
Foto courtesy Climbing.com