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Montagna, l’accessibilità è per tutti

Le funivie rappresentano, nella maggioranza dei casi, l’unico modo per le persone disabili di poter raggiungere ed ammirare la bellezza delle montagne in quota. Molti sono gli impianti che negli ultimi anni si sono adeguati anche per il trasporto di chi convive con la disabilità. Questi quelli segnalati dal numero di dicembre di SuperAbile, il magazine è il mensile dell’INAIL dedicato alla disabilità.

Sul Monte Bianco, ad esempio, sono state adattate alcune cabine della SkyWay, che presenta, in più, degli ascensori sui collegamenti verticali. Le cabine possono ruotare di 360°, offrendo una vista spettacolare sul panorama; le aree ristorante del Pavillion du Mont-Frery e di Punta Helbronner sono entrambe dotate di servizi igienici accessibili a tutti.

Gli impianti di Passo Pordoi e Predazzo, in Trentino, presentano i parcheggi CUDE (Contrassegno Unico Disabile Europeo): le cabine sono attrezzate con posti riservati e, a Canazei, si accede alla funivia su un tapis roulant. In Alta Badia la cabinovia Boè, che fa parte del circuito del Sellaronda e da Corvara conduce a Piz Boè, gli utenti possono facilmente arrivare alla biglietteria e alle cabine grazie alle rampe, che annullano i dislivelli. Sempre in Dolomiti, la cabinovia Piz La Ila è accessibile senza incontrare ostacoli sia a valle, che a monte, dove anche chi ha disabilità motorie può percorrere una serie di sentieri su terreno sterrato di media pendenza, ampi e senza ostacoli o rocce lungo il percorso di visita.

Anche su Gran Sasso, negli Appennini, la tecnologia ha permesso di ammodernare la struttura, con i parcheggi, le rampe e un elevatore che permette anche a chi fa uso di sedia a rotelle di raggiungere le cabine in modo agevole.

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