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In edicola Meridiani Montagne: “La Traversata delle Alpi con Walter Bonatti”

mrdmont-traversata-bonattiMILANO — Meridiani Montagne dedica il numero di gennaio alla Traversata della Alpi con Walter Bonatti. Questo l’editoriale di Marco Albino Ferrari con tutte le anticipazioni:

“Sessanta anni fa, tra il 14 marzo e il 18 maggio 1956, una manciata di uomini compivano un’impresa senza precedenti nella storia delle Alpi. Erano Walter Bonatti e il tenente degli alpini Lorenzo Longo con alcuni compagni che via via avevano condiviso tratti del percorso. A un certo punto della traversata, si erano ritrovati ad avanzare insieme alla squadra del trentino Bruno Detassis partita con qualche giorno d’anticipo da Tarvisio. Facendo affidamento solo sulle loro gambe e senza mai aver preso strappi da mezzi meccanici, Bonatti e Longo riuscirono a portare a termine l’intera traversata in soli 66 giorni, percorrendo 1795 chilometri e coprendo 73mila metri di dislivello. Un’indimenticabile cavalcata lungo tutta la catena. Oggi, sempre con gli sci o con le ciaspole, Montagne ritorna sui tratti più significativi di quella traversata consigliando alcune tappe, molte digressioni e anche diverse varianti (più adatte ad essere ripercorse rispetto all’itinerario originale, vedi pag. 129). Un viaggio speciale e doppio, perché seguendo quelle tracce si può compiere – in parallelo – anche un viaggio nel tempo. Per questa occasione Bonatti dismette i panni dell’alpinista estremo da tutti conosciuto, e diventa un viandante della neve che ci porta attraverso la storia, permettendoci di capire come sono cambiate le nostre montagne. Un cambiamento radicale. Secondo il geografo Franco Michieli è difficile stabilire se le Alpi siano mutate di più da quando l’uomo le ha abitate dopo l’ultima glaciazione o negli ultimi sessant’anni (vedi pag. 31). In queste pagine si vedranno alcune preziose fotografie originali. Fanno parte del lascito (250mila pezzi tra carteggi, cimeli, immagini, vedi pag. 112) che gli eredi di Bonatti, la famiglia Vicario, hanno conferito al Museomontagna di Torino perché sia valorizzato nel tempo. Un grande omaggio anche al Cai e al suo presidente Vincenzo Torti, che fa entrare nella “casa italiana della montagna” la memoria materiale di uno dei più amati alpinisti (e scialpinisti!) di sempre”.

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