
SELVA DI VAL GARDENA, Bolzano — La tragica scomparsa di Karl Unterkircher, nel luglio del 2008, durante la spedizione al Nanga Parbat, sembra un copione già scritto: l’alpinismo estremo, il rischio, la tragedia. Una sequenza di eventi ben nota, dietro la quale c’è però molto di più. Una personalità unica del mondo dell’alpinismo: semplice, sicura, ammirata dai più grandi personaggi dei nostri tempi per essere riuscita, in pochi anni di attività, a scriverne la storia. Ecco che cosa vi racconterà "Karl", il film su Karl Unterkircher che sarà presentato in anteprima il 15 aprile a Bolzano e di cui oggi vi offriamo in esclusiva il trailer.
Sono questi i principi fondamentali da cui è nato l’alpinismo, e Karl li ha interpretati con il suo modo essenziale di vivere la montagna, trovando una risposta coerente nello stile alpino e la loro massima espressione nella prima salita alla Nord del Gasherbrum II, compiuta nel 2007.
Alla narrazione e alle immagini delle sue imprese, nel film s’intrecciano i racconti di chi ha condiviso con lui esperienze di vita e di montagna. Ne emerge la traccia profonda che Karl ha lasciato negli animi e nell’alpinismo realizzando quel che era il suo sogno: vivere la montagna, giorno per giorno, con coraggio, consapevolezza e spontaneità.
Tranquillo, sorridente, ma anche testardo e determinato, Karl affrontava ogni sfida con energia positiva. La calma e la sicurezza con cui si muoveva in montagna, ricordate dai suoi compagni di cordata, sono però in netto contrasto con i sentimenti espressi nei suoi ultimi diari, scritti dal campo base del Nanga Parbat pochi giorni prima del tragico epilogo. La sua scomparsa, in un crepaccio, sulla parete Rakhiot.
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