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Sull’Appennino i detenuti sistemano i sentieri

Tre giovani detenuti, oramai prossimi al fine pena, all’opera per sistemare i sentieri di montagna dell’Appennino reggiano: questo il progetto che ha coinvolto il carcere di Reggio Emilia.

I tre hanno seguito un corso di formazione di 80 ore e tre mesi di tirocinio nel territorio di Castelnovo Monti su una vasta rete di sentieri e aree verdi, che è stata ripristinata dai detenuti. A fronte dell’opera svolta è stato riconosciuto un compenso di 450 euro mensili. Un lavoro però non fine a se stesso, ma dal carattere formativo orientato al reinserimento sociale una volta che saranno in libertà: i detenuti hanno infatti ottenuto un attestato di operatori del verde, che permetterà loro di avere un’identità professionale al di fuori del carcere. 

Il progetto, realizzato in collaborazione da istituto penitenziario, Comune di Castelnovo Monti, Apt Servizi, Fondazione Enaip, cooperativa I Briganti di Cerreto, grazie al cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo e della Regione Emilia Romagna, opera su due fronti: quello della valorizzazione del capitale umano, grazie alla formazione, e del capitale ambientale mediante il ripristino dei sentieri montani, che sono un grande patrimonio turistico.

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